In difesa del Vallone di Sea

22 Maggio 2024

Il Consiglio Direttivo del CAI Torino apprende dall'Albo Pretorio Digitale del Comune di Groscavallo (TO) del progetto redatto nel Febbraio 2024, committente Unione Montana Alpi Graie, riguardante la realizzazione di un nuovo percorso (da qui in poi ‘strada’) volto al raggiungimento dell’alpeggio di proprietà del Comune di Groscavallo denominato Alpeggio “Gias Balma Massiet” nel Vallone di Sea.

L’attuale progetto ne riprende uno precedentemente presentato nell’autunno 2016, che con la speranza di accedere a fondi europei già proponeva di costruire la strada fino a Gias Balma Massiet, mentre oggi viene indicata la potenziale prosecuzione anche oltre tale alpeggio.

È doveroso ricordare che le motivazioni addotte al tempo dai progettisti coincidono con le attuali (Accessibilità delle aree a pascolo), che tuttavia non risultano oggi quanto ieri ragionevoli ed accettabili nel computo del rapporto costo/beneficio, non solo economico.

Preme ricordare come già sette anni fa il CAI Torino, il CAAI (Club Alpino Accademico Italiano), le Scuole di Alpinismo del CAI, le associazioni in difesa della natura selvaggia quali ‘mountainwilderness’ ed anche una rappresentanza degli abitanti storici di Forno Alpi Graie (Frazione di Groscavallo da cui si diparte il Vallone di Sea) si espressero coralmente a sfavore e si mobilitarono, non solo protestando, ma dimostrando efficacemente la non convenienza dell’opera proposta, che venne allora accantonata. 

L’esperienza passata ci porta a ribadire le ragioni per cui la maggioranza dei frequentatori del Vallone di Sea ritiene sconveniente l’esecuzione dell’opera, che sono emerse  su quotidiani e blog on-line e sono state esplicitate dalla Commissione Interregionale Tutela Ambiente Montano del CAI (CITAM-LPV) e presentate in parallelo a questa lettera. Qui si intende sottolineare come questi anni trascorsi ci abbiano lasciato in eredità un’evoluzione del Vallone di Sea che ha visto aumentare la frequentazione di escursionisti, trail-runner, rocciatori, alpinisti, ghiacciatori e scialpinisti che cercano in questi luoghi la natura incontaminata non più reperibile nella maggior parte degli ambienti montani, che la strada vorrebbe alterare anche in questo angolo ancora intatto.

Nel 2017 è nata dall’aggregazione di soci CAI appartenenti a varie sezioni tra cui quella di Torino l’associazione Valli di Lanzo in Verticale, che annualmente organizza una manifestazione / raduno, che è stata ed è tuttora strumentale allo sviluppo attivo di un turismo sostenibile (ispirandosi ad esempio al caso virtuoso della Val Maira), che garantirebbe tanto lo sviluppo economico quanto la preservazione dei delicati equilibri naturali di questi luoghi. 

Con la presente, la Sezione di Torino del CAI intende prendere nuovamente posizione manifestando la contrarietà all’esecuzione di tale opera e mostrando la preoccupazione che gli sforzi fatti finora per lo sviluppo delle Valli di Lanzo ed in particolare del Vallone di Sea vengano vanificati.

Parimenti questa sezione, insieme alla scuola di alpinismo del CAI "Giusto Gervasutti", ha già manifestato l’intenzione di continuare a sostenere le manifestazioni quali il raduno di settembre 2024, che costituirà una nuova occasione per sensibilizzare i partecipanti sulla situazione del Vallone di Sea ed ampliare nuovamente la platea dei fruitori e contribuenti alla sua economia.

Con la speranza che questa lettera venga recepita come una forma di apertura al dialogo, ci rendiamo disponibili alla discussione ed al supporto dell’amministrazione attuale e futura per sostenere il processo decisionale in atto.

 

Il Consiglio Direttivo del CAI Torino