La festa CAI Torino al Rifugio Levi Molinari: un successo a base di musica, escursioni e prodotti gastronomici

24 Settembre 2018

Organizzato dal CAI Torino nell’ambito dell’iniziativa Rifugi di cultura promossa dal Comitato Scientifico Centrale del CAI, l’evento ha visto la partecipazione di oltre 100 persone.

Domenica 23 Settembre al Rifugio Levi Molinari, in una splendida giornata di fine settembre, si è svolto il récital “Per non dimenticare”.

Organizzato dal CAI Torino in occasione del centenario della fine della 1a Guerra Mondiale, nell’ambito dell’iniziativa Rifugi di cultura promossa dal Comitato Scientifico Centrale del CAI, l’evento ha visto la partecipazione di oltre 100 persone, tra soci e accompagnatori CAI.

Dopo una breve prolusione del Presidente del CAI Torino Gianluigi Montresor, la voce recitante di Patrizia Scianca ha interpretato alcuni toccanti brani tratti da autori sulla Prima e sulla Seconda Guerra Mondiale.

Il Coro Edelweiss del CAI Torino, posto sul prato antistante al rifugio, ha fatto da suggestiva colonna sonora alla lettura.

A conclusione dello spettacolo è stato letto un articolo del Giornalista Domenico Quirico sulla tragedia di Aleppo, a significare che le guerre non finiscono mai.

Il resto della giornata è proseguito con canti a tema libero, dove oltre al Coro hanno partecipato buona parte dei convenuti.

 

 

Non solo musica…

Alcuni soci del CAI hanno approfittato della splendida giornata per svolgere alcune escursioni nei dintorni del Rifugio Levi Molinari in Alta Val Susa e osservare i branchi di cervi che in questo periodo dell'anno fanno sentire la loro presenza con i loro caratteristici bramiti.

L’evento è stata anche una bella occasione per rinnovare la nostra amicizia con il CAF - Club Alpin Français, con cui il CAI Torino collabora da diversi anni. Domenica erano infatti presenti Michel Bligny del CAF di Lione, Frédéric Michel-Villaz e Didier Lolom del CAF di Chambery.

Durante l’evento si sono anche poste le basi per un tavolo di lavoro Franco-Italiano per realizzare un Tour dello Chaberton, per guidare gli escursionisti italiani e francesi alla scoperta di questi luoghi suggestivi sia dal punto vista storico sia dal punto di vista ambientale.

Un rifugio di qualità

L'ospitalità dei Gestori Tiziana e Marco è stata come sempre encomiabile, così come il pranzo a base di polenta concia, salumi e non ultimo il "Bunet"… questo sconosciuto per i francesi, che stupiti dell'alto livello di accoglienza, della qualità e ricercatezza del cibo e delle innumerevoli attività che da anni si svolgono nel rifugio, hanno deciso di inserirlo nei loro depliant Rifugi per Famiglie.

 

Arrivederci al prossimo anno dunque, ancora più numerosi!