Foulard delle Montagne

09 Dicembre 2016

«Il tocco finale di una mise». Così Christian Dior ha definito il foulard, raccomandando alle sue clienti di sperimentarne i vari modi di indossarlo, per trovare quello più adatto ad ognuna.

La mostra Foulard delle montagne, è un progetto del Museo Nazionale della Montagna – con il sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione CRT e della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento e con la collaborazione della Città di Torino e del Club Alpino Italiano – che caratterizzerà la stagione espositiva invernale dell’Istituzione torinese.

Una mostra dedicata al foulard, accessorio nato per un uso quotidiano e con scopi pratici, diffuso in tutte le culture del mondo, diventato nel corso del XX secolo simbolo e icona dell'universo femminile. Un vero e proprio oggetto di culto, indossato dalle signore più eleganti del Novecento, dall’americana Elsie de Wolfe, attrice e arredatrice, a Jackie Kennedy, fino a Margaret Thatcher e a Christine Lagarde, che lo hanno trasformato in un segno del proprio stile. 

La sua più ampia diffusione si deve tuttavia al cinema e alle famose dive degli anni Cinquanta del Novecento: Audrey Hepburn e Grace Kelly, in particolare, e poi Gloria Swanson in Il viale del tramonto del 1950, che lo indossava come un turbante, fino a Sarah Jessica Parker in Sex and the City, che lo portava annodato dietro la nuca, o Susan Sarandon in Thelma & Louise (1991).

L'esposizione è incentrata su una selezione di settanta pezzi, i più interessanti, selezionati dai curatori Aldo Audisio, Laura Gallo e Cristina Natta-Soleri, tutti provenienti dalla cospicua raccolta di foulard del Museomontagna che conta oltre centottanta esemplari a tema montano. I più vecchi appartengono agli anni Venti e Trenta del Novecento, ma non mancano carré degli anni Duemila. In mostra si possono ammirare le creazioni di grandi firme della moda: da Chanel a Hermès, Prada, Givenchy, Gucci, Céline, Krizia, Burberrys, Ralph Lauren, Escada, Gabrielli, Daphné, AAllard e Bogner, a cui si affiancano nuovi marchi contemporanei – da Lola Paltinger a Milleneufcentquatrevingtquatre, Étoile de Marie, Casali 71 e Charlotte Hudders, per citarne solo alcuni –, ma anche esempi più semplici, ad uso souvenir, in tessuti meno pregiati della seta, che non hanno nulla a che vedere con l’accessorio di lusso, realizzati in cotone e lana, nei casi dei più datati e, più recentemente, anche in materiali sintetici come l’acetato, il rayon e il poliestere. 

La collezione è parte del ricco patrimonio iconografico legato alle terre alte, conservato nel Centro Documentazione del Museo che negli ultimi trent'anni ha avuto un incremento enorme

In mostra – allestita con il coordinamento di Marco Ribetti – sono presenti anche foulard commemorativi, dedicati agli eventi olimpici invernali, come quello realizzato per le Olimpiadi di Oslo del 1952 o la serie per i Giochi Olimpici di Grenoble del 1968, affidata a noti illustratori e pittori come Constantin e Pierre Ambrogiani.

Il foulard lega la propria storia alla Maison Hermès: quando nel 1837 Thierry Hermès fondò la sua azienda, produceva selle e finimenti per cavalli. I carré, dai fantasiosi e ricchissimi disegni, nascono cento anni dopo dal genio creativo di Robert Dumas, genero e socio di Émile-Maurice Hermès. Al marchio francese appartengono alcuni pezzi esposti risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta, come Les Joies de la Montagne, firmato dallo svizzero Jean-Louis Clerc, o Chamois uscito dalla mano di Xavier de Poret. In mostra sono inoltre presenti alcuni esemplari di soggetto polare come Hommage a l’Explorateur Sir Ernest Shackleton (2005) su disegno di Zoé Pauwels. Sempre all’ambiente dell’equitazione e del jet-set si lega anche la nascita, nel 1921, di Gucci, altro classico marchio della moda e del foulard, i cui carré devono la propria fortuna a Vittorio Accornero, ideatore di Flora – realizzato nel 1966 per Grace Kelly – e di molti altri appartenenti alla nota serie a soggetto prevalentemente botanico, presenti in mostra.

In occasione dell'esposizione è stato realizzato il nono volume della collana dedicata alle Raccolte di Documentazione del Museo Nazionale della Montagna: Foulard delle montagne. A cura di Aldo Audisio, Laura Gallo e Cristina Natta-Soleri, edito da Priuli & Verlucca: 156 pagine corredate da un ricco apparato iconografico di 170 immagini di foulard, in vendita a Euro 29,50. 

Il libro – che illustra l'intera collezione di foulard di soggetto montano appartenente al Museo, è articolato in diversi contributi: un intervento di Maurizio Bono, attraverso numerosi aneddoti, ripercorre la diffusione di questo oggetto nel mondo alpinistico. Seguono gli interventi di Sofia Gnoli e Silvia Vacirca: la prima ricostruisce la nascita e l'evoluzione di un accessorio che da oggetto pratico si trasforma in oggetto di culto; la seconda analizza la fortuna del foulard nel mondo del cinema, che sarà volano per la sua diffusione presso il pubblico femminile. Il contributo di Laura Gallo mette in evidenza la presenza di noti pittori e illustratori tra coloro che hanno disegnato i foulard, sottolineando l'importanza che la moda ha conferito a questo accessorio. Chiudono il volume tre storie di foulard: Aldo Audisio intervista Caty Latham, storica illustratrice di Hermès; Cristina Natta-Soleri racconta due esempi di alta moda ancora oggi legati a produzioni strettamente famigliari e Roberto Mantovani ricostruisce la storia di un singolare foulard del 1931, un pezzo unico su cui sono ricamate le firme di novantadue alpinisti.

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FOULARD DELLE MONTAGNE
dal 16 dicembre 2016 – 28 maggio 2017

Una mostra del
Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI-Torino

con 

Regione Piemonte
Fondazione CRT
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento

con la collaborazione di

Città di Torino
Club Alpino Italiano


MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino

Tel. 0116.604.104 / stampa.pr@museomontagna.org

www.museomontagna.org