Piero Ghiglione. Giornalista dell'avventura

24 Ottobre 2016

Piero Ghiglione (1883-1960), comincia a scalare per scommessa a trent’anni quando è rappresentante della Lancia in Germania, poi sale moltissime montagne tra i 5000 e i 7000 metri e diventa un protagonista dell’alpinismo extraeuropeo. 

Alla figura leggendaria di questo ingegnere di Borgomanero (Novara), considerato un padre dello sci in Italia, inventore del Trofeo Mezzalama, il Museo Nazionale della Montagna dedica una mostra a cura di Danilo Fullin e Roberto Serafin, con il coordinamento di Veronica Lisino, nel tentativo di ricostruire la complessità e la fascinazione di un personaggio che fu alpinista, ma anche giornalista e scrittore, fotografo  e soprattutto giramondo.

A partire dalle proprie collezioni, molte delle quali donate dallo stesso Ghiglione nel 1942, il Museo con la Regione Piemonte e la collaborazione di Città di Torino e Club Alpino Italiano, propone un’articolata esposizione che mette insieme materiale diverso: dalle stampe fotografiche alle copertine di giornale, dall’attrezzatura alpinistica ai libri e ai documenti.

Dalla Fototeca Museomontagna provengono una serie di immagini pubblicate dal 1938 al 1940 sulla “Gazzetta del Popolo”, di cui Ghiglione fu corrispondente; tra queste una galleria di suoi ritratti che lo mostrano come un vero “trasformista”, capace di adattarsi ai luoghi in cui si trova, dall’Albania alla Lapponia, dal Giappone al Sudafrica, dalle Ande all’Himalaya, fino alle Hawaii e al Borneo, oltre a una serie di reportage realizzati a corredo degli articoli scritti per il quotidiano torinese. Numerose anche le stampe originali, di grande formato, pubblicate sui molti libri di viaggio scritti dall’autore, che riproducono cime innevate, paesaggi sconfinati, pareti rocciose, vita da campo, e ancora genti e popolazioni locali. Infine alcune stampe originali di autori diversi pubblicate sul suo manuale Lo sci e la tecnica moderna (1928), considerato fra le migliori edizioni del tempo, a livello internazionale, dedicate allo sci fuoripista. Tra le collezioni anche una selezione di materiali utilizzati in spedizione o nei viaggi intorno al mondo, come i famosi sci corti di sua invenzione, usati nella spedizione del 1930 al Kibo con cui stabilì nel 1934 un record assoluto salendo in Himalaya il Balthoro Kangri (m 7260) e raggiungendo la quota mai toccata di 7000 metri con gli sci; e vari documenti, tra cui la copia del testamento olografo con cui lasciava alla sezione di Torino del CAI la somma di 20 milioni di lire per la costruzione di un bivacco in zona Monte Bianco, versante Brenva.  

In mostra anche numerosi libri, come A zonzo per il mondo (Torino 1951), Dalle Ande all’Himalaya (Torino 1936), Le mie scalate nei cinque continenti (Milano 1942), Dall’Artico all’Antartico (Milano 1953) conservati dalla Biblioteca Nazionale CAI, parte dell’Area Documentazione del Museomontagna.

Per l’occasione il Museo Montagna inaugura una nuova esperienza editoriale, proponendo un “Giornale di Mostra” - nel formato di un piccolo giornale monografico - che sarà offerto gratuitamente al pubblico durante il periodo della mostra. Al suo interno si potranno trovare immagini e testi dei curatori, utili ad approfondire l'argomento.

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PIERO GHIGLIONE. GIORNALISTA DELL’AVVENTURA

Torino, Museo Nazionale della Montagna,  29 ottobre  2016 - 15 gennaio 2017

Una mostra del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino

con Regione Piemonte

con la collaborazione di Città di Torino e Club Alpino Italiano


Contatti

MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino

Tel. 0116.604.104 | stampa.pr@museomontagna.org

www.museomontagna.org