Carlo Alberto “Cala” Cimenti in cima al Nanga Parbat

05 Luglio 2019

"Sono sdraiato in cima al mondo e piango e rido e ti amo", il messaggio alla moglie. Momenti di paura durante la discesa quando la traccia GPS in time dello scalatore torinese è stata ferma un'ora.

L'alpinista piemontese Carlo Alberto “Cala” Cimenti ha raggiunto l’altro giorno la vetta del Nanga Parbat, 8.126 metri, nel Karakorum pakistano. E' arrivato sulla cima della nona montagna della Terra lungo la via Kinshofer con i russi Vitaly Lazo e Anton Pugovkin.

La lunga marcia di Carlo Alberto Cimenti era iniziata con i compagni di cordata russi alle 3 di mattina, ora locale, di mercoledì 3 luglio dal campo 4, situato a 7.150 metri, all’apice del grande bastione di sinistra della parete Diamir. Dopo una salita di 16 ore lungo la via Kinshofer, i tre hanno raggiunto la vetta!

"Sono sdraiato in cima al mondo e piango e rido e ti amo" ha scritto lo scalatore in un messaggio alla fidanzata dalla cima.
Nel corso della discesa si sono vissuti attimi di paura quando la traccia GPS in time dello scalatore torinese è stata ferma, ma dopo un’ora la posizione del GPS ha ripreso a muoversi fino a quando i tre hanno raggiunto le tende al campo 4. All’alba del giorno successivo la spedizione ha ripreso la discesa verso il campo base.

Cala Cimenti, cresciuto a Villarbasse in provincia di Torino, è stato il primo italiano ad aver conseguito lo "Snow Leopard", l'onorificenza assegnata dalla federazione alpinista russa a chi conquista le cinque cime 'over 7000' dell'ex Unione Sovietica, situate nel Pamir e nel Tien Shan.

Fonti: Ansa - Ufficio stampa Dynafit