Il CAI in prima linea per ripristinare la via originale italiana al Tetto d’Europa

29 Novembre 2018

 

La Sede Centrale del CAI – Club Alpino Italiano, in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d'Aosta e Banca Sella, ha dato mandato alla prestigiosa Sezione CAI Torino, di concerto con il Club 4000, di iniziare nel 2019 i lavori per dotare di una nuova e più sicura via d’accesso la storica Capanna Q. Sella ai Rochers del Monte Bianco.

Nel 2017 il Club 4000, sempre con il supporto della Regione Autonoma Valle d'Aosta e Banca Sella, aveva già provveduto ad un restauro conservativo della Capanna predisponendo un nuovo tetto in lamiera, ripulendo gli interni, valorizzando gli storici graffiti presenti ed equipaggiando la struttura di alcune dotazioni tecnologiche, come un impianto di illuminazione e un impianto di riscaldamento alimentato mediante pannelli "Grammer".

 

 

Il tracciato d’accesso alla Capanna


A completamento dell’opera di restauro della Capanna, il Club Alpino Italiano intende proporre anche la risistemazione del tracciato storico di accesso che, a causa dell’arretramento dei ghiacciai, si è reso sempre più pericoloso.

Il “nuovo itinerario” è già stato individuato con l'ausilio delle Guide Alpine Mario Ravello di Courmayeur e Gianni Predan del Collegio Piemontese G.A, e vedrà l’utilizzo di nuove funi in tecno-polimero Dynemalp sviluppate in sinergia con il CSMT – Centro Studi Materiali e Tecniche del CAI. L'impiego di suddette funi rappresenta una importante sperimentazione, ad oggi unica sull'arco alpino.

 

Il “nuovo” itinerario d’accesso alla Capanna Quintino Sella ai Rochers del Monte Bianco.

 

Sono anche previsti futuri lavori di "ripristino" della storica via originale italiana di salita al Monte Bianco che, opportunamente ritracciata, porterà il nome di “Via Club Alpino ai Rochers”.

L’itinerario alla vetta delle Alpi rimarrà comunque un itinerario atleticamente e logisticamente impegnativo, riservato ad alpinisti esperti e ben allenati.

 

 

Storia della Capanna Sella


La capanna risale al 1885 (l’anno successivo alla morte di Sella), ed è posta a 3370 metri di quota, lungo la cresta sud ovest dei Rochers del Monte Bianco, sul percorso di quella che dal 1872 al 1890 era l’unica via normale italiana (dal cosiddetto Sperone della Tournette), ancor oggi la più diretta.

Costruito dal CAI Centrale sotto la supervisione dell’avvocato Francesco Gonella al costo di 6.200 lire e poi ceduto alla Sezione di Torino, attuale proprietaria, il rifugio figura tra i primi in assoluto edificati sul versante italiano del Monte Bianco. Il fabbricato, in ossatura e pareti in legno modulari, è stato predisposto a valle in falegnameria, trasportato a spalla in loco, montato pezzo per pezzo e infine rivestito di muratura. La struttura misura 9 x 2,7 metri ed è suddivisa in tre ambienti: un ingresso centrale con cucina / refettorio e due camere da letto, per un totale di 15 posti.

Caduto rapidamente in disuso a seguito della scoperta del più agevole accesso alla vetta delle Alpi dal lato italiano (la via del Dôme, servita dal Rfugio Gonella fin dal 1891), il ricovero ha conosciuto nel tempo limitati rimaneggiamenti e interventi manutentivi, preservandosi così nelle sue sembianze pressoché originarie.

Si tratta dunque di una testimonianza di particolare valore storico che merita di essere tutelata quale "museo di sè stesso": basti pensare alle iscrizioni a lapis dei frequentatori (varie generazioni delle principali famiglie di guide di Courmayeur e loro clienti), riscontrabili fin dall’anno di costruzione sui rivestimenti lignei e gli scuri degli interni.

 

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