Il Trofeo Mezzalama 2017

03 Aprile 2017

Si corre il 22 aprile sul Monte Rosa la maratona di scialpinismo unica al mondo


Una partenza inedita e suggestiva con squilli di tromba e musica di ottoni nel centro di Breuil-Cervinia, per ridestare l’epopea storica del Trofeo Mezzalama nel centenario della Grande Guerra. Sarà la fanfara dei bersaglieri Valdossola a dare il via sabato 22 aprile, prima dell’alba, alla XXIa edizione della mitica maratona di scialpinismo che si corre ogni due anni da Breuil-Cervinia a Gressoney-la-Trinité, attraverso i ghiacciai del Monte Rosa valdostano, la vetta del Castore (4226 m) e il Naso del Lyskamm (4100 m).

Lo annunciano con soddisfazione Massimo Chatrian, assessore alla cultura, turismo e sport di Cervinia-Valtournenche e il direttore del Trofeo Mezzalama Adriano Favre che, dalla rinascita del 1997, ha guidato con successo ben dieci edizioni della gara di scialpinismo che non ha confronti al mondo, sia per l’ambiente e l’altitudine del tracciato, sia per l’anzianità, essendo nata nel 1933.

«Invece di far partire gli atleti come al solito con gli sci ai piedi dalle piste innevate - spiega Favre – li schiereremo lungo via Guido Rey, il rettilineo di accesso a Breuil-Cervinia. Sarà una folla di 300 squadre, per un totale di 900 atleti da 25 nazioni, selezionati sulla base del curriculum perchè per correre il Mezzalama bisogna essere forti sciatori, ma anche alpinisti esperti d’alta montagna e di ghiacciai. In testa sarà posta la fanfara dei bersaglieri Valdossola, al comando del maestro Guido Tomà. Saranno le trombe e gli ottoni dei bersaglieri, percorrendo di corsa via Jean Antoine Carrel che attraversa il centro di Breuil-Cervinia, a precedere il fiume di atleti dando il via alla gara». 

«Passato il torrente dietro l’abitato – prosegue Favre -, i concorrenti calzeranno gli sci e si lanceranno verso l’alto in direzione del colle del Teodulo (3300 m). È la prima volta per il Mezzalama moderno. Dalla rinascita del 1997, avendo portato la partenza giù a Cervinia (2020 m), siamo sempre passati da Plateau Rosa dove arriva la funivia, aggirando così il Teodulo, storica partenza nelle prime dieci edizioni anni 30 e anni 70. Questa volta, nel centenario della Grande Guerra, vogliamo rimettere in evidenza le radici storiche della gara creata nel 1933 per rendere omaggio a Ottorino Mezzalama, pioniere dello scialpinismo messosi in luce come istruttore degli alpini sciatori, un secolo fa durante la prima guerra mondiale».

«Non dimentichiamo che in origine – aggiunge Favre - le gare di scialpinismo erano praticate soprattutto da pattuglie militare, come quella famosa dei nostri alpini che strappò la medaglia d’oro a Garmisch nel 1936, alle olimpiadi di Hitler. E tuttora la classica scialpinistica da Zermatt a Verbier, organizzata dall’esercito svizzero a imitazione del Mezzalama, si chiama Patrouille des Glaciers, pattuglia dei ghiacciai».

Alle origini militari del Mezzalama fanno ancora oggi onore forti cordate di alpini, come gli attuali campioni in carica e i favoriti da battere. Allora perchè la fanfara dei bersaglieri?

«Sempre per rendere omaggio alla storia patria - risponde l’assessore Chatrian –, la nostra storia. L’epopea del Breuil cominciò un secolo e mezzo fa con la conquista del Cervino da parte della cordata condotta da Jean Antoine Carrel, che tutti chiamavano il Bersagliere. Con quell’uniforme e il cappello piumato il valdostano Carrel aveva partecipato alle battaglie risorgimentali. Diciamo che i bersaglieri passano il testimone, il compito di correre il Mezzalama, agli alpini e agli altri concorrenti da tutta Europa. Dopo la partenza la fanfara di trasferisce all’arrivo di Gressoney-la-Trinité per festeggiare i vincitori e suonare alla premiazione. Perciò ci auguriamo che la popolazione e i villeggianti accorrano con entusiasmo ad applaudire il più grande evento sportivo della Valle d’Aosta, da considerare un’eccellenza del made in Italy».



Storia e leggenda della sci-alpinistica più alta del mondo

Trofeo Mezzalama ovvero la maratona dei ghiacciai. Una maratona con gli sci, e per l’esattezza sci da alpinismo, quelli ad attacchi mobili che si usano per la discesa, ma anche e soprattutto per la salita incollando le “pelli di foca” sotto la soletta. I ghiacciai su cui si svolge la parte nevralgica del percorso, sopra i tremila metri e superando in due tratti del percorso perfino i quattromila, sono quelli valdostani che ammantano le vette del Monte Rosa, a monte di Cervinia, di Champoluc e di Gressoney.

È sempre stata una gara-evento essendo la prova di scialpinismo più alta delle Alpi poiché supera la vetta del Castore (m 4226) e il Passo del Naso dei Lyskamm (m 4150). È anche la gara più classica perché è nata nel 1933, nell’epoca in cui sorgevano le prime stazioni sciistiche e i primi impianti di risalita, ma il Trofeo Mezzalama è rimasto fedele all’autentico sci-avventura dei pionieri che allora come oggi affronta l’alta montagna senza alcun aiuto meccanico, il vero fuoripista sia in salita, sia in discesa.

Lo sviluppo dello scialpinismo dopo la Grande Guerra fu incoraggiato dall’intensa attività esplorativa del torinese Ottorino Mezzalama che all’inizio degli anni Trenta, un segmento dopo l’altro, era ormai riuscito a collaudare una grande haute-route dell’arco alpino, dalle Alpi Liguri al Brennero. Quando Mezzalama il 23 febbraio 1931 cadde vittima di una valanga presso Vipiteno, tra gli amici torinesi del Cai, dello Ski Club Torino e del Club Alpino Accademico balenò l’idea di ricordarlo e di tramandarne la passione con una gara internazionale in alta montagna, di impegno sportivo senza precedenti, aperta a cordate di tre elementi: il Trofeo Mezzalama.

La sua storia, piuttosto movimentata sia per il grosso onere organizzativo che comporta, sia per le dure e volubili condizioni meteo in alta quota, si divide in tre periodi separati da lunghe interruzioni.

Dal 1933 al 1938 si disputarono le prime sei edizioni consecutive che collaudarono il tracciato arditamente alpinistico per l’epoca. Allora si partiva dal Colle del Teodulo (m 3300) per raggiungere il traguardo all’Alpe Gabiet (m 2400), passando attraverso la vetta del Castore e il Passo del Naso. Dopo l’iniziale successo di guide di Valtournenche e di minatori di La Thuile, dal 1935 la gara fu regolarmente dominata dalle squadre della Scuola Militare Alpina di Aosta. Dotati di leggeri sci da fondo e scientificamente allenati, gli alpini vincitori del Mezzalama strapparono la medaglia d’oro ai favoriti scandinavi nell’analoga gara di pattuglia alle Olimpiadi di Garmisch del 1936. Dalla vigilia della seconda guerra mondiale la gara scompare.

Dopo un trentennio di interruzione il leggendario, indimenticabile Mezzalama rinasce per iniziativa del gressonaro Romano CugnettoDal 1971 al 1978 si disputano quattro edizioni, in cui si ricalca lo stesso percorso anni Trenta. Vincono sempre le squadre militari, alpini e forestali. L’edizione del 1975 vale come 1° Campionato del mondo di scialpinismo. Nel 1981 il maltempo manda a monte ogni tentativo di far partire una nuova edizione, finché gli organizzatori sono costretti ad arrendersi.  

Con la diffusione sportiva dello scialpinismo, è risorto anche il Mezzalama grazie a una fondazione sostenuta dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta che organizza la gara ogni due anni. A dispetto dei capricci meteo e dei grossi oneri organizzativi, grazie all’imponente staff di guide, maestri di sci, militari e volontari diretti dalla guida di Champoluc Adriano Favre, la gara moderna si è regolarmente disputata dal 1997 negli anni dispari per sei edizioni. Del Mezzalama storico rimangono le squadre di tre elementi in cordata, ma il percorso si è molto allungato in testa e in coda: la partenza è posta al fondo delle piste di Cervinia (m 2020) e il traguardo a Gressoney-la Trinité (m 1637). Dal 2001 il regolamento ha vietato gli sci da fondo, prediletti dalle squadre militari, imponendo a tutti gli sci larghi adottati nelle gare internazionali di scialpinismo.

Per maggiori informazioni troefeomezzalama.it >