Una montagna sacra per il Gran Paradiso

09 Novembre 2022

La proposta sarà presentata e condivisa il 26 novembre, alle h 10, presso la Sala degli Stemmi, al Monte dei Cappuccini

Sono più di mille i primi firmatari del progetto “Una Montagna Sacra per il Gran Paradiso”, e sono persone di radici e culture molto diverse: alpinisti, escursionisti, naturalisti, giornalisti, scrittori, artisti, montanari, frequentatori rispettosi di ogni vita e di ogni luogo che hanno condiviso con entusiasmo la proposta. Nessun conquistatore.

 

La filosofia del progetto

Il progetto nato dall’idea di Toni Farina e Antonio Mingozzi per onorare i cent’anni del Parco Nazionale Gran Paradiso con un’azione di alto profilo, che si spingesse oltre la mera celebrazione, ha raccolto l’adesione di un qualificato ventaglio di sostenitori, in forma associativa e individuale, tra cui: il Club Alpino Italiano e l’Alpine Club di Londra, gli alpinisti Kurt Diemberger, Fausto De Stefani, Hervé Barmasse, Alessandro Gogna, Manolo, il climatologo Luca Mercalli, l’antropologo Duccio Canestrini, i giornalisti Paolo Rumiz, Michele Serra, Enrico Camanni, il regista Fredo Valla, i saggisti Guido Dalla Casa e Silvia Ronchey, gli scrittori Paolo Cognetti, Matteo Righetto, Tiziano Fratus, Daniela Padoan, Raffaella Romagnolo, gli attori Giuseppe Cederna, Lella Costa, Giovanni Storti.

In un’epoca avida di performance e povera di spirito, in una società segnata dalla competizione e dal dissennato consumo delle risorse naturali, i sostenitori del progetto auspicano che almeno su una cima – identificata con il Monveso di Forzo, l’elegante triangolo a cavallo tra la Valle Soana e la Valle di Cogne – ci si astenga dalla “conquista” per riscoprire il significato del limite. Si tratta ovviamente di un atto simbolico: fermarsi sotto la cima lasciandola ai giochi del vento è scelta rivoluzionaria per una cultura antropocentrica e “padrona”.

Niente di confessionale: il termine “sacro” va inteso in senso laico, nel segno del rispetto e della contemplazione. E niente di costrittivo: la “Montagna Sacra” non sarà mai un luogo di divieti. Il progetto non prevede alcuna interdizione formale e nessuna sanzione pecuniaria. Molto più semplicemente, l’impegno a non salire sul Monveso è una scelta culturale, un libero ammonimento, un vivissimo auspicio, nella speranza che venga compreso e abbracciato dall'intera comunità.

 

Il Programma dell’incontro pubblico

Sabato 26 novembre, alle ore 10 • Sala degli Stemmi del Museo Nazionale della Montagna, Piazzale Monte dei Cappuccini 7 ‐ Torino

Saluto di Bruno Migliorati (CAI ‐ Presidente Comitato Direttivo Gruppo Regionale Piemonte)

Saluto di Lorenzo Giacomino (Sindaco di Ronco)

Apertura Antonio Mingozzi e Toni Farina: “Una Montagna Sacra per il Gran Paradiso”

Alessandro Gogna: “La libertà del limite”

Guido Dalla Casa: “La Montagna Sacra e l’ecologia profonda”

Riccardo Carnovalini “Cercando il Dio delle piccole cose”

Paola Loreto “Lo sguardo e la voce della poesia”

Ettore Champretavy “Corsa e contemplazione in montagna: l'apparente paradosso”

Intervengono on line

  • Daniela Padoan: “Nello spirito della Laudato Si’”
  • Giuseppe Cederna: "La bellezza, l’invisibile e il Pellegrino"

Conclusioni di Enrico Camanni

Coordina Rosalba Nattero

Sarà inoltre proiettato in anteprima il documentario di Alessandro Gogna e Achille Mauri “Montagna Sacra”

 

Scopri di più:
www.sherpa‐gate.com/la‐montagna‐sacra/
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