Una targa in ricordo di Giusto Gervasutti
30 Marzo 2022

Giovedì 7 aprile 2022, sulla balconata del piazzale Monte dei Cappuccini, in prossimità del Museo Nazionale della Montagna, si svolge la cerimonia di scoprimento della targa in ricordo di Giusto Gervasutti, campione italiano dell'alpinismo.
L'iniziativa promossa dal CAAI Occidentale, dal CAI UGET Torino e dal CAI Torino, si terrà in presenza del Presidente del CAI Torino Marco Battain, del Direttore del Museo Nazionale della Montagna Daniela Berta e del Direttore della Scuola Gervasutti Claudio Battezzati.
Giusto Gervasutti
Gervasutti nasce nel 1909 nella Bassa Friulana e scopre durante il periodo del servizio militare le Alpi occidentali, innamorandosene perdutamente.
A ventidue anni si trasferisce a Torino, portando con sé la tecnica e la mentalità del sesto grado, come viene definito in ambito alpinistico quello di maggiore difficoltà secondo la scala ideata dal celebre scalatore tedesco Willo Welzenbach.
Nell’arco di qualche tempo, integratosi ormai pienamente nell’ambiente torinese, diventa il campione indiscusso dell’alpinismo italiano con Emilio Comici e Riccardo Cassin e rientra tra i massimi rappresentanti del panorama europeo, venendo soprannominato “il Fortissimo” per la sua tempra e la sua determinazione.
Partecipa alle competizioni internazionali per la conquista delle pareti Nord dell’Eiger e delle Grandes Jorasses, quest’ultima persa per un soffio, realizzando la prima ripetizione dello sperone Croz.
Si riscatta con imprese più estreme e visionarie come il Pilone Nord del Freney al Monte Bianco, il Picco Gugliermina, la parete Est delle Jorasses e la Nord-Ovest dell’Ailefroide.
È l’alpinista più moderno della sua epoca ma è anche un uomo colto ed elegante che, con l’avvento del fascismo in Italia, si mostra subito incompatibile con la retorica del regime. Si forma nelle letture di London, Conrad e Melville, frequenta i raffinati salotti torinesi, i teatri e i caffè letterari, stringendo solidi rapporti personali con il musicologo e intellettuale Massimo Mila, con l’avvocato e futuro senatore della Repubblica Renato Chabod e con l’autore francese Lucien Devies, figure legate dalla comune passione per l’alpinismo.
La sua intensa vita si conclude nel settembre del 1946, nel tentativo di scalata del versante Est del Mont Blanc du Tacul, nel luogo che, in seguito al tragico incidente avvenuto, passerà alla storia come Pilastro Gervasutti.