"La montagna a casa", i film che hanno scritto la storia della cinematografia delle terre alte

20 Aprile 2020

Alpinismo, natura e storie di vita.. al via la quarta settimana della rassegna di cinema di montagna del Cai

Una domenica che sarà un viaggio nella storia del cinema di montagna, un regalo che farà il Club alpino italiano a tutti i suoi Soci e agli appassionati e cinefili che potranno scoprire alcuni film che hanno scritto la storia della cinematografia delle terre alte.

È questa l'importante novità della nuova settimana della rassegna "La montagna a casa" organizzata dal Cai in collaborazione con il Museo nazionale della Montagna di Torino, con Sondrio Festival - Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi - e Parco dello Stelvio.

 


Tutti i film in programma

Martedì 21 aprile ore 21    
Replica: mercoledì 22 aprile ore 17:30

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=qjJ9yjRPnWs

Regia: Giovanni Peretti
Produzione: Alpinia, Bormio
Sceneggiatura: Isella Bernardini, Martino Peretti
Fotografia: Giovanni Peretti
Interpreti: Vito Bormolini, Cristina Bormolini, Menia Silvestri
Lingua: dialetto locale di Livigno, sottotitolato in italiano
Musiche: Joachim Lehberger
Voce narrante: Nicola De Gregorio
Paese: Italia
Anno: 2018
Durata: 43 minuti

SINOSSI: Realizzare a mano indumenti con la lana delle pecore, per proteggersi dal freddo: un’antico mestiere ormai scomparso, in uso in tutto il mondo fin dai tempi antichi. Sulle Alpi venivano utilizzate tecniche particolari. Fin dall’antichità l’uomo ha utilizzato la lana come protezione dal freddo: l’allevamento delle pecore si praticava in tutti gli ambienti, in particolare montuosi. Questo documentario illustra la storia della lana in un paese nel cuore delle Alpi: Livigno, che si trova a 1.800 metri di altitudine in alta Valtellina e che un tempo viveva solamente di zootecnia e di agricoltura. Qui vi erano due ingegnosi e complessi macchinari per cardare la lana, risalenti alla metà del 1800. Essi risparmiavano la fatica ed il tempo di cardare a mano e permettevano di districare e rendere parallele le fibre tessili, liberandole dalle impurità, al fine di permettere le successive operazioni di filatura. Questa veniva effettuata a mano con il filatoio a pedale ed era un’attività che veniva svolta dalle donne in tutte le famiglie del paese. Si otteneva un filo resistente, omogeneo e sufficientemente lungo per poter essere usato nella fabbricazione di tessuti, attraverso l’uso di un telaio, o indumenti vari lavorati ‘a maglia’. Coperte, cappotti, maglie, pantaloni, calze, guanti, berretti, sciarpe: tutti caldi indumenti che venivano realizzati prevalentemente durante i mesi invernali, nel tepore delle stanze rivestite di legno, ed erano un’occasione per stare in compagnia e raccontarsi delle storie di paese. La lana: un tessuto ricco di storia, legato a un artigianato che affonda le proprie radici nel profondo passato dell’uomo, alle origini della civiltà agricola.

 


Mercoledì 22 aprile ore 21    
Replica: giovedì 23 aprile ore 17:30

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=vpLKIJ6FghE

Regia: Marco Ongania, Sabrina Bonaiti
Produzione: Emofilm, con il contributo del CAI – Centro Commissione Cinematografica
Sceneggiatura: Marco Ongania, Sabrina Bonaiti
Fotografia: Benedetta Signorini
Paese: Italia
Anno: 2010
Durata: 30’
Attori: Sabina Bottà, Aurelio dell’Oro, Carluccio Losa, Laura Massobrio, Rossano Libéra, Alice Benini
Con le testimonianze di Marialuisa Volpe, Brunello Volpe, Francesco Comba, Silvia Metzeltin, Alberto Benini

SINOSSI: In un lungo ed emozionante flash back di 30 minuti, Con le Spalle nel vuoto ricostruisce la giovinezza e la maturità di Mary Varale, una donna che ha lasciato un profondo solco nella storia dell’alpinismo. Nel film si intrecciano gli scritti del marito giornalista Vittorio Varale, i ricordi, le testimonianze dei parenti più stretti e i racconti di storici e alpinisti che si sono appassionati alla sua storia.


Giovedì 23 aprile ore 21    
Replica venerdì 24 aprile ore 17:30

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=e1NmzU58bhc

Regia: Nicoletta Favaron, Maurizio Camponovo
Produzione: Mountain Film Project
Sceneggiatura: Nicoletta Favaron, Maurizio Camponovo
Fotografia: Nicoletta Favaron, Maurizio Camponovo
Paese: Italia
Anno: 2012
Durata: 18’ 30”
Con la partecipazione di: Pino Perossi, Federico Chiappa, Roberto Chiappa, Ermanno Salvaterra, Fabio Valseschini, Gian Attilio Beltrami, Sandro Pellegatta, Sergio Ainardi, Claudia Milesi, Cesare Mauri, Paolo Schiavo, Franco Foti, Mario Landriscina, Marco Bonanomi, Giorgio Molteni e Alberto Benini.

SINOSSI Ciapin - Passi Scolpiti nel Vento racconta la figura di Daniele Chiappa scomparso prematuramente nel 2008 a soli 56 anni, poco dopo la pubblicazione del libro “Nell’ombra della luna. Storie di soccorso alpino.”, opera che in parte è filo conduttore del documentario. Daniele, giovane alpinista con al suo attivo già salite di prim’ordine, entra nel gotha dell’Alpinismo dopo la prima assoluta del Cerro Torre dalla parete Ovest – Via dei Ragni insieme a Casimiro Ferrari, capo spedizione, Pino Negri e Mario Conti. Ciapin, così veniva chiamato Daniele, aveva solo 22 anni, ma già aveva raggiunto traguardi straordinari. Un incidente in Montagna e la conseguente morte di un amico, però, hanno cambiato in lui la prospettiva della Vita. Non più solo le pareti e le scalate, ma anche e soprattutto aiutare chi si trova in difficoltà. Nasce e si alimenta in lui un fuoco interiore, una passione, una dedizione quasi assoluta che lo porterà a migliorare e rivoluzionare il Soccorso Alpino. Nuovi materiali, nuove tecniche, nuovi approcci verso il paziente, introduzione dell’elisoccorso, ma soprattutto formazione e specializzazione tecnico-sanitaria sono stati da Daniele portati come capisaldi per mettere le basi del Soccorso Alpino moderno come oggi lo conosciamo. Questo contributo fondamentale non è stato l’unico. Nella sua vita ha dedicato molto di sé stesso nell’aiutare il prossimo, nel dare supporto a chi aveva più bisogno, rifuggendo la figura di eroe e di super-alpinista, ma rimanendo sempre e comunque Uomo.

Giovedì 23 aprile ore 21:30    
Replica venerdì 24 aprile ore 18

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=INFVzOgCy4k

Titolo originale: Echilibru – Dans la peau de l’ours
Regia: Victor Jullien, Eve Cerubini, Jerome Fatalot
Produzione: Les Amis de l’IFFCAM
Paese: Francia 
Anno: 2018
Durata: 27 minuti

SINOSSI: Il monologo di un orso. L’animale si rivolge all’uomo per spiegargli che, per quanto egli, da tempo, si impegni a costruire delle barriere per dividere il mondo umano da quello animale, prima o poi dovrà venire il giorno in cui i loro percorsi si incontreranno, in un mondo dove le barriere non esistono più.

PREMIO SONDRIO FESTIVAL, Premio Speciale “Renata Viviani”. Il premio, istituito dal Centro di Cinematografia e Cineteca del Club Alpino Italiano per onorare la figura di Renata Viviani, prematuramente scomparsa nel 2018, Presidente del Gruppo Regionale Lombardo, Consigliere Centrale e referente del Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI, e per ricordare il suo impegno a difesa e valorizzazione dell’ambiente montano, viene assegnato al miglior film ammesso alla fase finale di Sondrio Festival, che rappresenti temi di carattere ambientale, di impegno per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo sostenibile della montagna e che rispecchi i valori e gli ideali del Club Alpino Italiano. La Giuria del CAI, composta da Nicoletta Favaron, Michele Ambrogi, Monica Brenga e Carlo Ancona, ha deciso di assegnare il Premio Renata Viviani 2019 al film ECHILIBRU - NELLA PELLE DELL’ORSO.


Venerdì 24 aprile ore 21    
Replica sabato 25 aprile ore 17:30

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=j-ef2prlems

Produzione: Stuffilm
Regia: Natale Fabio Mancari, Tiziano Gaia
Soggetto: Tiziano Gaia
Sceneggiatura: Tiziano Gaia, Fabio Mancari
Durata: 76’
Paese: Italia
Anno: 2018
Interpreti principali: Alessandro Gogna, Ugo Manera, Enrico Camanni, Guido Morello, Alberto Re, Andrea Gobetti, Piero Pessa e con Marzio Nardi, Cristian Brenna, Federica Mingolla.
Film realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, Montura, InMovimento,
Grivel

SINOSSI: Itaca nel Sole è una via di arrampicata aperta sulle pareti di granito della Valle dell’Orco, in Piemonte. Tra gli scalatori, la sua fama è dovuta non tanto alla pur notevole difficoltà tecnica, ma alla carica simbolica che ancora oggi, a oltre 40 anni dalla sua scoperta, fa presa su legioni di climbers ed appassionati. L’immagine di Itaca è legata alla figura di Gian Piero Motti. Alpinista, scrittore e filosofo della montagna, Motti ha incarnato i dubbi e le ansie di una generazione al bivio. Nato a Torino nel 1946, cresciuto negli anni incerti del dopoguerra, il giovane Motti si è avvicinato all’alpinismo respirando il clima rigido e severo delle scuole di arrampicata, dei miti eroici alla Giusto Gervasutti. Dopo il ’68 tutto è cambiato. Pur non coinvolto nelle forme più evidenti della contestazione, Motti ha elaborato una nuova visione della montagna, mescolando classicismo e ribellione, prestazione fisica e simbolismo, profondità e leggerezza. Alla sua personalità complessa e carismatica viene unanimemente riconosciuto un ruolo di maestro e precursore: il suo nome rimane scolpito non solo sulle pareti del Caporal, brillante risposta all’epopea americana del Capitan, ma soprattutto nei suoi scritti, a iniziare dalla monumentale, e tuttora insuperata, “Storia dell’alpinismo”. Muore il 21 Giugno 1983, a soli 37 anni.

Sabato 25 aprile ore 21    
Replica domenica 26 aprile ore 17:30

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=T2o_TVQ-j0Y

Titolo originale: Gerdab (Vortex)
Regia: Fathollah Amiri
Produzione: Wildlife Pictures Institute
Paese: Iran
Anno: 2019
Durata: 49 minuti

SINOSSI: Il ghepardo asiatico è tra le specie di grandi felini che rischiano l’estinzione in Iran. Questo documentario analizza la situazione attuale, mostrandoci la popolazione superstite (ormai ridotta a meno di cinquanta esemplari) e descrivendo le difficoltà che gli attivisti per la preservazione dei ghepardi asiatici stanno incontrando per mantenere in vita questo magnifico animale, simbolo nazionale, ormai estinto in tutto il continente asiatico al di fuori dell’Iran.

MOTIVAZIONE PREMIO SONDRIO FESTIVAL: La giuria internazionale di Sondrio Festival 2019 – Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi, composta da Roberto Mantovani (presidente della giuria), Arianna Aceti, Szymon Ziobrowski, Karine de Villers, Luca Calzolari, Loredana Dresti e David Restivo, riunita a Sondrio il 16 e 17 novembre 2019, dopo aver visionato le sedici opere in concorso, ha assegnato i seguenti premi:
Primo Premio “Città di Sondrio” per Il ghepardo asiatico dell’Iran: Emozionante reportage che denuncia le difficoltà di salvaguardia degli ultimi esemplari di ghepardo asiatico presenti in Iran, attraverso un difficile lavoro sul campo. Il mediometraggio testimonia che la preoccupazione per la possibile scomparsa di un animale simbolo in via di estinzione definitiva e la sua assoluta necessità di tutela sono sentimenti universali che appartengono all’intera umanità. La giuria internazionale mette inoltre l’accento sul titolo originale iraniano, che parla di vortice e si riferisce al vortice dell’estinzione di una specie vivente.

 

I film del Museo Nazionale della Montagna

Domenica 26 aprile si inizierà alle 15.00 con una retrospettiva di sei film storici, un omaggio al cammino percorso dalle pellicole del mondo verticale e dalla storia dell'alpinismo.

Sul canale Youtube del Cai sarà "proiettato" il primo film di alpinismo della storia, Cervino 1901, la cui attribuzione (ma anche la datazione) ha costituito a lungo argomento di contesa e solo di recente ha trovato una spiegazione convincente.

Link > https://youtu.be/paAS787AICg

Seguirà Maratona Bianca, girato nel1935 e dedicato a una delle prime edizioni del Trofeo Mezzalama e ad alcuni dei suoi protagonisti più famosi, Giusto Gervasutti, Paula Wiesinger e le guide della Valtournenche.

Link > https://youtu.be/WnZjNvYVmKo

Del 1957 è invece il cortometraggio Punte d'acciaio nella fucina dei Grivel, di Mario Fantin girato a Courmayeur nella fucina dei fratelli Grivel, già a quel tempo, come riporta l'articolo sul numero di Montagne360 (scaricabile on line da oggi) all'avanguardia nella progettazione e nella fabbricazione dell'attrezzatura metallica per l'alpinismo (piccozze, chiodi e ramponi).

Link > https://www.youtube.com/watch?v=bGr28942SR4

Un salto nel 1985 ci conduce alle prime gare di arrampicata a Bardonecchia con Fino all'ultimo spit - In arrampicata sportiva, e a una fiction di poco successiva, ambientata nella stagione dell'arrampicata, Black out.

Link > https://youtu.be/efLF8oqe4x4

Da ultimo, la narrazione contenuta in Finis Terra - La libertà di esplorare, rappresenta un ritorno alle grandi esplorazioni montane del passato, nel ricordo di padre Alberto Maria De Agostini, con la partecipazione di Walter Bonatti, che della Patagonia e della Terra del Fuoco fece una delle regioni d'elezione della sua attività.

Link > https://www.youtube.com/watch?v=4jhLtVa2hzI

E per finire...

Domenica 26 aprile ore 21        
Replica lunedì 27 parile ore 17:30

LINK: https://www.youtube.com/watch?v=n3zxqgK4L0Q

Regia: Alessandro Leone
Produzione: Ester Produzioni / Start
Sceneggiatura: Alessandro Leone
Fotografia: Alessandro Leone
Musiche originali: Rolando Marchesini
Paese: Italia
Anno: 2018
Durata: 74’

SINOSSI: Cosa spinge una piccola comunità a rimanere legata ad una terra che non smette di tremare? Cosa muove i suoi abitanti a scavare a mani nude tra le macerie di una chiesa che fu simbolo di una piccola frazione contadina? Un crocefisso da riassemblare per la processione patronale, una tela in parte sepolta sotto le pietre che conservano memoria collettiva e i segni di tradizioni ataviche, diventano emblemi di resilienza, fiera appartenenza, difesa di una cultura che vuole rimanere viva, sfida all’isolamento post-sisma.
Poco lontano, un gruppo di restauratori lavora a San Salvatore in Campi per recuperare frammenti di un patrimonio artistico inestimabile sbriciolato dagli effetti di una natura implacabile, mentre, in totale isolamento, a mille metri di altitudine, un monaco vive in armonia con Dio nel rispetto della regola ora et labora e rinforzando instancabilmente il suo eremo per nulla intimorito da una terra che ha imparato ad amare.

Tutti i titoli in programma saranno disponibili sul canale Youtube del Cai in prima visione, a partire dalle ore 21.00 del giorno indicato e fino a trenta minuti dopo la fine del film, e il giorno successivo in replica a partire dalle ore 17:30, fino a trenta minuti dopo la conclusione.

 

Comunicato Club alpino italiano