Qui c'è un mondo fantastico. Sguardi contemporanei sugli archivi del Museomontagna

04 Marzo 2020

L’iniziativa fa parte del progetto iAlp - Musei Alpini Interattivi, che il Museomontagna conduce dal 2017 con il Musée Alpin di Chamonix-Mont-Blanc

Dal 12 marzo 2020 al Museo Nazionale della Montagna apre la mostra "Qui c’è un mondo fantastico. Sguardi contemporanei sugli archivi del Museomontagna", curata da Veronica Lisino, conservatore della Fototeca del Centro Documentazione, e da Giangavino Pazzola, curatore indipendente.

Un percorso di esplorazione e reinterpretazione delle raccolte fotografiche, e non solo, conservate negli archivi del Museo, dal punto di vista di quattro artisti: Marina Caneve, Vittorio Mortarotti, Laura Pugno e Davide Tranchina.

L’iniziativa fa parte del progetto iAlp - Musei Alpini Interattivi, che il Museomontagna conduce dal 2017 con il Musée Alpin di Chamonix-Mont-Blanc, e continua l’azione di valorizzazione delle collezioni degli archivi dell’istituzione torinese, declinandola come opportunità per ampliare la riflessione sulla rappresentazione
della montagna e tracciarne visioni inedite.

A partire da un’indagine degli stereotipi più classici della rappresentazione della montagna, come per esempio quello bucolico a cui fa riferimento il titolo della mostra, richiamando allo stesso tempo la ricchezza del patrimonio del Museo e la protagonista del fortunato bestseller di Johanna Spyri (1880), Heidi, stereotipo alpino per eccellenza e icona pop della montagna, con la realizzazione di opere inedite pensate appositamente per gli spazi del Museo, i quattro artisti hanno definito “nuove” montagne per raccontare un mondo sempre uguale, ma allo stesso tempo sempre diverso.

Tranchina con la sua installazione descrive non tanto il luogo fisico e incantato quanto lo spazio poetico del conflitto interiore; Mortarotti nel suo lavoro rappresenta la montagna non più come un limite monumentale e inaccessibile, ma come una soglia umana da esplorare dall’interno, spazio della permeabilità e della possibilità.

Pugno offre un’indagine formale sul paesaggio che racconta le contraddizioni nella costruzione dell’immaginario attraverso il processo della visione, mentre la montagna di Caneve è la ricostruzione, attraverso dettagli, della rappresentazione ideale dei luoghi, un’associazione di idee capace di interrogare lo spettatore sui meccanismi che portano alla costruzione della conoscenza.


MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA

Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino

tel: 011 6604104

mail: stampa.pr@museomontagna.org

www.museomontagna.org