Aspettando Sicuri con la Neve 2020
04 Dicembre 2019

Il responsabile della giornata nazionale sulla prevenzione di CAI e CNSAS (19 gennaio 2020) Elio Guastalli sottolinea che in montagna un percorso, con l'arrivo dell'inverno, può cambiare, rivelando rischi peculiari.
Quest’anno la neve è arrivata in anticipo e abbondante in molte località, alpine e appenniniche. Insieme alla soddisfazione degli appassionati non manca qualche preoccupazione rivolta a chi, preso forse da eccessiva impazienza, si avventura in neve fresca senza le dovute precauzioni.
Anche per questo, domenica 19 gennaio 2020, si ripresenterà l’appuntamento dedicato alla prevenzione degli incidenti tipici della stagione invernale. Ancora una volta, la giornata nazionale Sicuri con la Neve sarà l’occasione per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e per il Club Alpino Italiano (CAI) di dare vita a precisi compiti statutari che mirano alla sensibilizzazione degli appassionati e alla prevenzione degli incidenti.
Insieme ai cambiamenti climatici che, di anno in anno, creano sorprese e incertezze sulle variazioni stagionali, da tempo si pretende di “destagionalizzare la montagna” proponendo attività praticabili lungo tutto il corso dell’anno: l’escursionismo, con scarponi d’estate e con le ciaspole d’inverno, ne è un esempio. La montagna invernale rivela dei rischi peculiari che vanno valutati con attenzione e competenza, sia per gli scialpinisti e per chi ama sciare in neve fresca, sia per chi fa escursioni con le ciaspole.
Un’osservazione che frequentemente condividiamo è la necessità, almeno nelle aspettative, di proporre iniziative di prevenzione in ragionevole anticipo alle stagioni; per questo motivo la giornata Sicuri con la Neve si organizza ogni anno la terza domenica di gennaio con la speranza di precedere la stagione invernale e scialpinistica vera e propria.
Non è solo il rischio valanga che ci preoccupa; di incidenti da valanga si parla molto, forse perché le valanghe fanno fragore. Noi vogliamo alzare l’attenzione anche per gli incidenti su cascate di ghiaccio, per i problemi legati all’ipotermia, per le scivolate su terreno ghiacciato perché, numericamente parlando, queste ultime casistiche sono più preoccupanti delle valanghe.
Da quanto viene riferito nei report di Socuri con la Neve degli scorsi anni è facile rilevare che le manifestazioni, nella maggioranza dei casi, propongono momenti di attenzione al problema esclusivo delle valanghe, spesso concentrando le attività di coinvolgimento all’ambito predominante dell’autosoccorso (uso di ARTVa – sonda – pala).
Non va dimenticato che la prevenzione del rischio valanghe deve toccare con decisione tutti gli argomenti che precedono l’autosoccorso, ovvero, l’evento valanghivo, anche se questi sono più noiosi e meno accattivanti da proporre. Coinvolgere persone inesperte in esempi di ricerca, ovvero localizzazione con ARTVa, senza procedere poi al sondaggio e soprattutto allo scavo, dimenticando a priori tutto il resto, rischierebbe, in buona sostanza, di produrre illusioni e false sicurezze. Potrebbe risultare deludente ammetterlo, ma è sempre utile ricordarlo, che il più efficace autosoccorso non è comunque in grado di risolvere tutti i problemi dei travolti da valanga: troppe rimangono le vittime.
Proporre momenti di riflessione sulle valutazioni ambientali, sulle dinamiche di gruppo, sui comportamenti, sui limiti personali e sulle capacità di rinuncia è importante perché la prevenzione è e rimarrà un fatto primario di cultura. Parlare e far parlare, con il coinvolgimento più ampio di persone ed organizzazioni che amano la montagna, è l’obiettivo principale perché la prevenzione, se pur in termini generici, è prima di tutto un fatto di informazione.
Elio Guastalli
Sicuri in Montagna