Su Montagne360 di settembre le vette che curano

29 Agosto 2019

La rivista del Club alpino italiano dedica il suo numero di settembre alle terapie, alle pratiche di inclusione, al benessere in alta quota. Poi anniversari, alpinismo, escursionismo e tanto Sentiero Italia CAI.

La montagna che cura. Quando ci troviamo a camminare in montagna, a respirarne il vento, a godere dei suoi paesaggi, ci viene naturale pensare essa ci stia rigenerando, purificando. Che essa ci stia facendo bene. La montagna è sinonimo di benessere, di salute e di salubrità.

Oggi siamo a una svolta, come scrive Luigi Festi, presidente della Commissione centrale medica del Cai: “siamo di fronte a una grande opportunità. Quella di riuscire a omogeneizzare, a rendere più efficaci e a validare clinicamente e scientificamente le pratiche di montagnaterapia”. È alla montagna che fa stare bene, dunque, che è dedicato il numero di settembre di Montagne 360, la rivista del Club alpino italiano.

La montagna può essere un luogo straordinario effettivamente per ricostruire il benessere complessivo di una persona, comprendendo anche l'aspetto dell'inclusione. Nel titolo di un articolo scritto dallo psichiatra Paolo Di Benedetto della Commissione medica centrale del Cai si legge: “l’alta quota, per le sue peculiarità, rappresenta il luogo privilegiato in cui creare reti umane di accoglienza”. E ancora l'attenzione si focalizza su una particolarità della medicina di montagna, quella di “permettere, non proibire”. Non uno slogan, ma la sintesi di un approccio scientifico dove, consapevoli dei propri limiti, ci si restituisce alla possibilità di frequentare la montagna. In questo caso l'informazione dunque e la conoscenza divengono fondamentali. Un articolo riporta anche i numeri dell’attività di Montagnaterapia nel mondo Cai: il 22% delle Sezioni svolge già questo tipo di attività. Un focus interessante è poi quello sui ritiri delle squadre di calcio in montagna. Infine ecco la storia di Andrea Lanfri, non ha le gambe, ha solo sette dita, eppure ha conquistato una lunga collezione di medaglie nell’atletica leggera paralimpica e, dopo aver raggiuntoil Monte Rosa e Finisterre, presto scalerà le montagne del Nepal.

Ricco lo spazio dedicato al consueto appuntamento con gli aggiornamenti sul “Cammina Italia Cai 2019”, la staffetta che sta ripercorrendo il Sentiero Italia CAI. La “Staffetta dei bambini” è il titolo dell'articolo dedicato al passaggio di testimone a Prato Spilla (PR) tra Emilia-Romagna e Liguria. Poi si racconta la tappa ligure, che ha avuto la Luna come protagonista, e quella piemontese dominata dalla maestà delMonviso, montagna simbolo del Cai. Quindi uno sguardo alla Lombardia dove le tappe, ripsetto al “CamminaItalia95”, sono aumentate.

Si racconta poi l'ultima impresa di Rolando Larcher. Cinquantaquattro anni e ottanta vie nuove alle spalle, a cui si aggiunge l'apertura della “50 Special” in Val Trementina. Una camminata ci porterà, salendo dal versante piemontese, verso il Piano del Nivolet, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Per il cicloescursionismo viene proposto un percorso nella storia, attorno al passo del Tonale, in memoria della “Guerra Bianca”.

Un tuffo nel passato quindi per ricordare la spedizione organizzata dal Cai nel 1958 sul Gasherbrum IV, che sarà ricordata a Bolzano con una mostra composta dagli scatti del documentarista Fosco Maraini e con la presentazione del volume fotografico edito dal Sodalizio “Gasherbrum IV. La montagna lucente”, che ripercorrono un’impresa che ha segnato la storia dell’alpinismo himalayano.

Spazio anche al ricordo di Nuto Revelli (alpinista, partigiano e scrittore) e ai cinquant'anni del laboratorio carsologico del Cai nella Grotta di Bossea.

Infine uno sguardo internazionale con la “Rivoluzione francese dell'arrampicata” di Adam Ombra e il trekking sulla montagna austriaca il “Gran Veneziano”. Per concludere un volo in Alaska, dove due americani hanno aperto 1500 metri di via su ghiaccio.

Il portfolio fotografico ci racconta attraverso immagini una mostra che il Museomontagna ha dedicato al rapporto tra cinema e vette. Scorrono le immagini di vecchie locandine di film tra le pagine della rivista per quella che è un'escursione nella storia cinematografica della montagna.

Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo CAI completano come sempre il numero di settembre, in tutte le edicole a 3,90 euro. 

Valerio Castrignano