Escursione geologica al Monte Chenaillet del 28 luglio: serata introduttiva

17 Luglio 2019

Venerdì 26 luglio, ore 21, Centro Incontri "Monte dei Cappuccini" - Torino

L’escursione si svolge partendo dall’abitato di Monginevro, al confine tra Italia e Francia, all’interno del Massiccio dello Chenaillet (2.650 m.s.l.m.) ed è prioritariamente incentrata sull’osservazione dei particolari aspetti geologici che caratterizzano questo territorio montano.
La parte sommitale dello Chenaillet rappresenta, infatti, una delle testimonianze più evidenti e spettacolari di un tratto della dorsale oceanica, formatasi circa 160-140 milioni di anni fa, all’interno del Bacino Oceanico Ligure-Piemontese, porzione della Tetide che separava la placca paleoeuropea da quella paleoafricana.
Questa dorsale oceanica, simile a quella che attualmente separa l’Africa e l’Europa dal continente americano (denominata dorsale medioatlantica), è rimasta attiva per diversi milioni di anni e ha generato una successione di spaccature della litosfera e fenomeni vulcanici sottomarini con formazione di lave di tipo basaltico.

Queste rocce effusive (sgorganti sui fondali marini alla temperatura di 900-1000 C°) si solidificavano istantaneamente quando venivano a contatto con l’acqua fredda dell’oceano, formando eruzioni di materiale lavico a struttura molto particolare, a globuli, a bolle, con diametri del metro, dette lave a cuscino (pillow lavas, nella foto).
Quando le placche sopra citate si sono scontrate, avvicinandosi reciprocamente, il Bacino Oceanico Ligure-Piemontese  è scomparso e le rocce che lo costituivano sono state portate in profondità (subdotte), al di sotto della superficie terrestre, verso il mantello, per poi contribuire, successivamente una volta metamorfosate (trasformate sotto condizioni di temperatura e pressione diverse dalle quelle originarie) e risollevate a formare parte della catena alpina.
Un serie di particolari eventi di carattere tettonico-orogenetico hanno portato, al contrario della maggior parte delle altre rocce del Bacino Oceanico Ligure Piemontese, una porzione dell’originario mantello litosferico e delle soprastanti rocce laviche, a formare l’attuale sommità dello Chenaillet, senza che queste rocce venissero subdotte e marcatamente metamorfosate durante l’orogenesi alpina.
Peridotiti, gabbri e basalti di questa dorsale oceanica, integri e/o solo molto parzialmente metamorfosati, si susseguono, infatti, in sequenza dal basso verso l’alto, dal medio-alto vallone del Gondran fino alla sommità dello Chenaillet.

Si tratta di una sequenza di fondale oceanico conservata e caratterizzata da uno stato di preservazione morfologica, litologica e stratigrafica spettacolari.
Tutto intorno a questa massiccio affiorano rocce sedimentarie di origina marina profonda e di piattaforme coralline, costituite da calcari, calcari dolomitici, dolomie fossilifere, calcescisti e radiolariti, sollevate, sovrapposte e piegate durante l’orogenesi alpina. Successivamente queste rocce sono state poi modellate dalla formazione dei ghiacciai e dalla loro evoluzione durante il periodo quaternario e dai fenomeni erosivi meteoclimatici che in passato e attualmente contribuiscono allo smantellamento delle catene montuose.
Potremo pertanto ammirare un area di particolare unicità, sotto l’aspetto paesaggistico, geologico e morfologico, che rappresenta una singolarità nel panorama degli ambienti della catena alpina.
Nel contempo, alla sommità dello Chenaillet, oltre ad un panorama a 360° che visivamente si estende sui principali massicci e parchi naturali francesi (Encrins, Queyras, Vanoise, Pic de Rochebrune, Monte Thabor) e italiani (Valle di Susa e del Chisone), identificati da specifici pannelli descrittivi, avremo occasione di osservare  diverse testimonianze belliche che caratterizzarono queste zone di frontiera tra Francia e Italia.
In particolare fortini militari del periodo ottocentesco (Forte Janus, Forte Gondran) e della Linea Maginot Alpina, ancora ben visibili e conservati, in lontananza le postazioni militari dello Chaberton e sullo Chenaillet un piccolo avamposto di difesa, una fitta rete di filo spinato e resti di postazioni di osservazione e controllo delle vallate sottostanti.