La natura maestra su Montagne360 di giugno

31 Maggio 2019

Sul numero in uscita della rivista del CAI uno speciale sulle scuole all’aperto, oltre a tante pedalate, incontri e proposte escursionistiche. Sempre ricche le pagine dedicate al Sentiero Italia CAI.

La natura è maestra. La sua osservazione ha reso possibile la creazione del nostro mondo artificiale. Gli antichi filosofi ricavarono dalla sua continua osservazione le tesi che furono all’origine del pensiero e della cultura occidentale. Un elemento di cui spesso l’uomo moderno si dimentica, chiuso sempre nelle nostre città, circondato da file ininterrotte di case.

È alla natura che si fa insegnante, scuola e maestra che è dedicato il numero di giugno di Montagne360. Imparare all’aria aperta è il titolo della copertina della rivista del Cai.
Una scelta quella delle scuole all’aperto che a molti genitori potrebbe far erroneamente paura come spiega il direttore Luca Calzolari nell’introduzione all’argomento: “E in inverno?, si domanderà qualcuno. La paura del freddo è una falsa concezione del tema. I bambini, se stanno al chiuso, si ammalano di più. Lo dice la scienza. Non è la temperatura in sé a determinare il successo delle attività: basti pensare che in Scozia gli alunni trascorrono all’aperto la metà del tempo”.

Dunque niente paura. A raccontare storia e benefici della “rete nazionale delle scuole all’aperto” d’altronde sono tre pedagogisti: Corrado Bosello, Monica Gori e Simona Serina. Interessante anche la testimonianza di Carmelo Adagio, preside che racconta la sua “Scuola di montagna”. Nel titolo dell’articolo si sottolinea l’importanza di valorizzare questo modo di insegnare: “Imparare la matematica, la scienza e la storia immersi nella natura si può. Anzi, si deve”. Nelle pagine dello speciale, poi, l’intervista a una professoressa di filosofia, dove il racconto delle scuole si mescola alla citazione di Jean Jacques Rousseu e Michel Foucault, testimonial illustri contro una scuola al chiuso che secondo il filosofo francese del Novecento somiglierebbe ad un “carcere”. Il numero presenta anche il racconto dell’esperienza norvegese.

Spazio, come sempre, al Sentiero Italia Cai, protagonista al Trento Film festival con un partecipato convegno. Il viaggio, la staffetta che sta risalendo il cammino che unisce l’Italia, intanto, continua e viene riassunto in una sorta di diario di bordo. Il presidente regionale Giancarlo Tellini fa poi il punto della situazione sui lavori al Sentiero Italia CAI in Toscana, 26 tappe. Prontissima è l’Emilia-Romagna, come spiega il presidente regionale Massimo Bizzarri.

Il numero contiene anche la relazione morale del presidente generale Vincenzo Torti e Andreina Maggiore, Direttore del Cai, riporta i dati che disegnano una grande solidità finanziaria per l’associazione.

Spazio poi alla conferenza genovese su lupo e grandi carnivori, alla pedalata “sulle colline di Monte Morello” e a una proposta di trekking a Ischia. Poi il racconto delraduno spelelogico nazionale “Impronte” a Icnussa, in Sardegna.

Il portfolio è dedicato all’”ultimo vallone selvaggio”, con gli scatti di tre fotografi di montagna impegnati in un progetto in difesa delle Cime Bianche, sviluppato attraverso le quattro stagioni: un modo diretto per far nascere e diffondere consapevolezza.

Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo CAI completano come sempre il numero di giugno, in tutte le edicole a 3,90 euro.

Valerio Castrignano