1929 - 2019: novant’anni di Gruppo Italiano Scrittori di Montagna

08 Aprile 2019

Sabato 13 aprile, h 10, al Monte dei Cappuccini - Torino

Era l’aprile del 1929 quando Agostino Ferrari e Adolfo Balliano, medico il primo e avvocato il secondo, entrambi con la passione dell’alpinismo e della “penna”, decisero di fondare il Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.

Da poco era stato deciso il trasferimento del Club alpino italiano da Torino a Roma e il conseguente inquadramento dell’alpinismo nel Coni e nello “sport fascista”. Una decisione che nell’ambiente alpinistico aveva suscitato non pochi disappunti.

Se non si poteva fisicamente impedire questa deminutio capitis, con la fondazione a Torino di un gruppo di scrittori di montagna, almeno l’anima dell’alpinismo sarebbe rimasta dove questo era nato. A quest’iniziativa aderirono subito: il Duca Luigi Amedeo di Savoia, Guido Rey, Giovanni Bobba, Franco Grottanelli, Ugo De Amicis, Giuseppe Lampugnani, seguiti in breve da altri nomi importanti dell’alpinismo piemontese e italiano.

In novant’anni, tra le fila del Gism sono passati alcuni dei più illustri protagonisti della cultura alpina italiana, e sempre, attraverso la direzione di Presidenti come Salvator Gotta, Giulio Bedeschi o Spiro Dalla Porta Xydias, il gruppo ha mantenuto vivi i legami con lo spirito originario, in cui l’alpinismo o la frequentazione della montagna sono da intendersi come fatto etico e ideale, fonte di conoscenza e d’ispirazione per manifestazioni artistiche di ogni genere.

“Intendo l’alpinismo soprattutto come Arte” diceva il grande Emilio Comici. Oggi più che mai il  sodalizio coglie la necessità di un nuovo umanesimo alpino, che si esprima attraverso la rinascita di una cultura della montagna ripartendo dal suo enorme patrimonio storico, artistico e naturale.

Le stesse vicende dell’alpinismo contemporaneo mostrano chiaramente l’esigenza di una maggiore attenzione ai temi dell’ecologia e dell’etica, mitigando il tecnicismo esasperato e suggerendo una dimensione più “umana” e rispettosa della montagna.

Si ripartirà dunque da Torino, dove tutto è incominciato, con una giornata celebrativa impreziosita da un convegno con tema: “Il Gism per un nuovo umanesimo alpino”.

 

Il programma del convegno

 

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