Meteo e bollettino valanghe per il week-end del 9-10 marzo

08 Marzo 2019

 

La situazione innevamento e pericolo valanghe di Arpa Piemonte per il weekend.

Sabato 9 marzo, lastroni di neoformazione ancora sollecitabili con debole sovraccarico. Il perdurare dell’attività eolica in quota determina l’incremento degli accumuli formatisi durante le recenti nevicate e la formazione di nuovi lastroni sia soffici che duri a tutte le esposizioni sopra i 2200-2600m. Sui settori di confine settentrionali sono da aspettarsi valanghe spontanee, anche di grandi dimensioni, a debole coesione e lastroni dai pendii ripidi non ancora scaricatisi; sui restanti settori sono attesi distacchi di piccole e medie dimensioni soprattutto in corrispondenza di canali ripidi e affioramenti rocciosi. Il distacco provocato è ancora legato al debole sovraccarico sui settori settentrionali, su quelli occidentali di confine e su quelli meridionali delle A. Marittime; in tali zone è possibile provocare valanghe di medie dimensioni, ma anche grandi dove le nevicate sono state più intense.

Domenica 10 marzo. Pericolo valanghe senza variazioni di rilievo. L'intensa ventilazione da NW e le deboli nevicate sulle zone di confine occidentali e settentrionali, non determinano una significativa variazione del grado di pericolo valanghe. Gli accumuli di neoformazione, più diffusi su A. Pennine e A. Lepontine di confine, sono sollecitabili già al passaggio del singolo escursionista; si raccomanda quindi di prestare attenzione in prossimità di creste e colli e in generale a tutte le zone sottovento dove si possono essere formati lastroni soffici. Saranno ancora possibili distacchi spontanei dai pendii più ripidi con formazione di valanghe di medie e grandi dimensioni sui settori di confine del nord Piemonte e in misura minore, in termini di grandezza e diffusione, sulle zone di confine occidentali e meridionali.

 

Innevamento

Dopo la veloce perturbazione che lunedì ha apportato nuove nevicate sui settori N e W, dove sono stati
registrati 5-15cm, l’arco alpino piemontese è stato interessato, tra mercoledì pomeriggio e la mattinata di
giovedì, da un peggioramento più pronunciato. Anche in questo caso le nuove nevicate sono state più intense sui settori N e W, dove sono stati registrati a 2000m rispettivamente 25-40cm e 10-25cm di neve fresca. I
settori meridionali sono stati interessati solo marginalmente dalle precipitazioni e le cumulate di nuova neve non hanno superato i 10cm. La quota neve ha raggiunto gli 800-1000m sui settori settentrionali ed è
andata progressivamente aumentando fino a raggiungere i 2000m su quelli meridionali. La ventilazione in quota, localmente forte, ha determinato il rimaneggiamento della neve fresca soprattutto oltre il limite del bosco.

 

Manto Nevoso

Sui versanti in ombra sopra i 2300m la neve fresca poggia su superfici irregolari costituite da sastrugi
alternati a zone erose e vecchi lastroni da vento. Sui versanti al sole, invece, la nuova neve si è deposta su
superfici più lisce costituite prevalentemente da croste da fusione e rigelo, localmente ghiacciate. La ventilazione che ha accompagnato le precipitazioni ha determinato la formazione di lastroni, prevalentemente soffici, di dimensioni ed estensioni maggiori sui settori settentrionali. Dopo le ultime nevicate sono state
osservate valanghe a debole coesione e a lastroni di medie dimensioni soprattutto su A. Pennine e A. Lepontine, altrove l’attività valanghiva spontanea è stata più limitata. Nei rilievi eseguiti ieri sui settori meridionali sono stati osservati strati superficiali costituiti da neve pallottolare.

 

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