Barmasse torna in Patagonia: una questione di stile
13 Dicembre 2018
L'esperto valdostano accetta la proposta di Maurizio Giordani. Scalerà il cerro Piergiorgio, dieci anni dopo: "Scoprirò come sono cambiato"
E’ una questione di... stile quella che riporta in Patagonia - dieci anni dopo - l’oggi quarantunenne alpinista valdostano Hervè Barmasse, insieme a Maurizio Giordani.
E’ stato proprio quest’ultimo a proporre a Barmasse di aprire una nuova via sul Cerro Piergiorgio a quota 2719 metri, la vetta argentina che padre Alberto M. De Agostini dedicò a Piergiorgio Frassati, scomparso nel 1925 a soli 24 anni vittima di una meningite fulminante e proclamato Beato da papa Giovanni Paolo II per la sua opera caritatevole.
“Non ho avuto esitazioni ad accettare la proposta di Maurizio Giordani – dice Barmasse – perché forte di dieci anni di esperienza in più sono curioso di scoprire come riguarderò le stesse cose, oggi”. Un viaggio dunque molto personale, alla ricerca di sé stesso.
“Perchè il compito dell’alpinista del futuro è quello di sapersi cimentare su vari terreni, un po’ come un decathleta quindi mi piace provare una parete di molti tii su roccia dopo essermi arrampicato su vie ad altissima quota. Una prova con me stesso sotto tutti i profili, anche in fatto di alimentazione, psicologico, della preparazione fisica” dice ancora Barmasse.
Il programma è tracciato con linee nette: accompgnati da Mirco Grosso e da Franceco Favilli, Barmasse e Giordani intendono partire dalla base del Cerro Piergiorgio, puntare alla cima, scendere.
Per Giordani sarà una… rivincita. Perchè assieme a Gianluca Maspes detto Rampichino, Giordani tentò senza esito fortunato quest salita al Cerro Piergiorgio.
In Patagonia il buon esito di un tentativo del genere dipende soprattutto dalle condizioni meteo. E gli alpinisti in quetione lo sanno bene: “Laggiù sarà determinante il meteo – dice Barmase – ci conforta il fatto che, negli ultimi anni, le belle giornate sono aumentate”. E scherza (ma non troppo): “Dovremmo portare le vette patagoniche qui da noi, nelle Alpi, dove le giornate favorevoli certo non mancano”.
Il nome di Hervè Barmasse è legato a libri e film scritti e diretti sul tema della montagna e dell’alpinismo. Guida alpina del Cervino, ha legato il suo nome a molte importanti ascensioni, ma soprattutto si ricorda quella esemplare del 2017, quando in sole tredici ore ha scalato la parete sud dello Shisha Pangma, il suo primo ottomila. Barmase è alpinista molto “social”.