Situazione innevamento e bollettino valanghe 3-4 marzo 2018
02 Marzo 2018
La situazione innevamento e pericolo valanghe di Arpa Piemonte per il weekend.
Sabato 3 marzo: instabilità superficiale in aumento, pericolo valanghe da non sottovalutare!
Lo spessore di neve recente continua ad aumentare anche se gli apporti di ogni nevicata non sono elevati. Il distacco provocato è generalmente legato al debole sovraccarico in tutti i settori. Sui settori meridionali localmente il grado può salire a 4-Forte in quanto è possibile andare a sollecitare gli strati più interni del manto nevoso e provocare valanghe di dimensioni maggiori. L'attività valanghiva spontanea è costituita principalmente da valanghe di piccole e medie dimensioni, di neve a debole coesione in prossimità di affioramenti rocciosi sui pendii più ripidi o a lastroni in prossimità di creste, colli e cambi di pendenza. Sui settori meridionali non si escludono singole valanghe di grandi dimensioni che possono raggiungere le zone di fondovalle. Permane una situazione di elevata variabilità spaziale delle condizioni di pericolo valanghe, per cui si raccomanda un'attenta pianificazione dell'itinerario e prudenza nella valutazione locale del singolo pendio da attraversare.
Domenica 4 marzo: pericolo valanghe 3-Marcato, localmente 4-Forte sul sud Piemonte
Negli ultimi giorni l'effetto combinato del brusco rialzo termico, associato a una copertura nuvolosa piuttosto variabile, determina l'aumento dell'instabilità del manto nevoso. Le zone interessate dall'irraggiamento nella prima mattina potranno essere soggette al distacco di numerose valanghe, localmente anche di grandi dimensioni sui settori meridionali dove i recenti apporti di nuova neve sono stati maggiori. In questi settori, nel corso della giornata, il grado di pericolo valanghe può raggiungere localmente il 4-Forte in relazione alle condizioni che influenzano il riscaldamento del manto nevoso. In tutti i settori la possibilità di distacco provocato è legata al passaggio del singolo sciatore sui pendii ripidi in prossimità di colli, dossi e cambi di pendenza. Per le escursioni e le discese fuori pista è necessaria una attenta pianificazione dell'itinerario e una grande capacità di valutazione locale del pericolo valanghe.
Innevamento
Le condizioni di persistente tempo perturbato hanno apportato nell’ultima settimana diffuse nevicate, intervallate da brevi pause. I quantitativi di neve fresca sono risultati progressivamente crescenti dai settori settentrionali a quelli meridionali, con una quota delle nevicate al suolo. Negli ultimi tre giorni, a 2000m di quota, sono stati registrati 5-10cm sui settori alpini settentrionali, 10-40cm su A.Cozie e 40-60cm su A. Marittime e A. Liguri, con un massimo di 60cm a Entraque (CN). In generale la ventilazione, dai quadranti nord-orientali, si è mantenuta generalmente debole, con rinforzi localizzati ma sufficienti a determinare una compattazione del manto nevoso. L’altezza della neve al suolo, sopra i 1500m di quota, risulta superiore alla media del periodo su tutti i settori alpini.
Manto nevoso
Il sensibile aumento delle temperature in quota sta determinando un aumento della densità delle nevicate in corso e un riscaldamento degli strati superficiali del manto nevoso preesistente. In generale la neve fresca degli ultimi giorni presenta al suo interno numerose discontinuità in termini di densità. Inoltre, l’azione del vento, seppur di intensità contenuta, ha determinato la formazione di lastroni soffici talvolta mascherati dalle nevicate più recenti e sono quindi difficilmente identificabili. Il manto nevoso si presenta piuttosto eterogeneo anche in profondità con strati centrali e basali costituiti da cristalli sfaccettati, soprattutto sui versanti in ombra, e con numerose croste da fusione e rigelo sui versanti più soleggiati. Nel corso dei rilievi di questa settimana, in particolare sul cuneese, sono stati segnalati numerosi assestamenti che hanno interessato spessori importanti anche su pendii di modesta pendenza, durante il passaggio del singolo escursionista.