Cannabis Rock, gli arrampicatori che vissero il nuovo mattino

06 Giugno 2017

Martedì 27 Giugno, alle ore 16.30, al cinema Massimo di Torino, verrà riproposto il documentario Cannabis Rock, gli arrampicatori che vissero il nuovo mattino del 2006, cofinanziato dal Museo della Montagna di Torino


Il film

Tra gli anni 1973 e 1975, un gruppo di giovani arrampicatori torinesi attraversò una intensa epopea ‘beat’ che, trasportando sulle rocce il clima irrequieto e creativo del ‘68 e contaminandolo con l’atmosfera hippy e le novità tecniche già in uso nello Yosemite, contaminò il tradizionalismo del mondo alpinistico.

Fu il cosiddetto Nuovo Mattino, ispirato dalle teorie di Gian Piero Motti, il ‘Principe’, aristocratico guru del movimento, e dalle gesta di Gian Carlo Grassi, il ‘Maestro’. La Tribù, definita Mucchio Selvaggio oppure Circo Volante, rifiutava l’iconografia e la ‘filosofia eroica della vetta’ dell’alpinista classico e vagava per gli orizzonti rocciosi verticali come dei Kerouac di montagna, viaggiatori inconsapevoli del destino che li attendeva.

Fu la stagione in cui per la prima volta si superò concettualmente quel sesto grado che era considerato il sacro e inviolabile limite raggiungibile dall’uomo sulla roccia. La loro Primavera ribelle tuttavia non divenne Estate e svanì improvvisamente quando, nel maggio del 1975, Danilo Galante si fermò per sempre sugli altopiani francesi, abbattuto dal freddo e dalla neve.

Il documentario narra il loro viaggio iniziatico di giovani ribelli, la loro stagione alpinistica vissuta come tormento interiore, chi scoprendo lo yoga e chi la marijuana, chi rapito da estasi e chi da rabbia. Una stagione vissuta al suono delle musiche di Bob Dylan e dei Popol Vuh, con una profonda incoscienza nei confronti della vita.

Le scalate diventarono delle vere esplorazioni visionarie cariche di significati simbolici, lungo vie battezzate con nomi evocativi: Cannabis, Fessura della Disperazione, Strapiombi delle Visioni, Diedro Nanchez.