L’angelo che scese a piedi dal Monte Rosa

03 Aprile 2017

Sabato 8 aprile, ore 18, Museo Nazionale della Montagna – Sala degli Stemmi.

L’autore dialoga con Roberto Mantovani


Ultimo appuntamento per questa stagione di Leggere le Montagne, un'iniziativa della Biblioteca Nazionale CAI e del Museo Nazionale della Montagna con la collaborazione della Città di Torino e del Club Alpino Italiano, tutto dedicato alla vita di Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo, pittore di Alagna Valsesia vissuto tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento.

Nel suo romanzo L'angelo che scese a piedi dal Monte Rosa Alberto Paleari racconta, con toni talvolta picareschi, l’ambiente artistico e la vita quotidiana, l’amore e le passioni di un uomo e un artista vissuto nel ducato di Milano, sotto il dominio spagnolo, che iniziò la sua formazione nella bottega di famiglia, per poi proseguirla a Roma e Napoli e infine tornò a Varallo per affrescare le cappelle del Sacro Monte e varie chiese in Valsesia, Ossola e Novarese.

Vita dura e onesta di un walser del Monte Rosa, che affonda sulle sue montagne le radici artistiche tra nord germanico e manierismo lombardo. Il libro percorre la vita del protagonista fin dalla nascita, alternando capitoli in prima persona, in forma di ricordi del padre e dei fratelli di Antonio/Tanzio (il nome sarebbe un adattamento da D’Heinz, ossia D’Enrico in lingua walser) e dell’artista stesso, a capitoli più narrativi, in cui l’uso della terza persona permette di abbracciare segmenti temporali più ampi, accompagnando il lettore nello scorrere della vita e nella formazione artistica e umana di Tanzio, spirito indomito e ribelle sempre alla ricerca del miglioramento e della perfezione, seguendo le orme - in senso metaforico ma anche letterale, geografico - di quel Michelangelo Merisi da Caravaggio, vera stella polare dell'artista valsesiano.

Il romanzo è anche un'occasione per raccontare l'esistenza della comunità walser del Monte Rosa, lo sconvolgimento portato sulle Alpi dalla Riforma protestante e dalla Controriforma cattolica, il dramma delle due più grandi epidemie di peste nella storia dell'umanità, quella del 1575 detta di San Carlo e quella del 1630 descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi.   

Alberto Paleari, guida alpina nel Gruppo dell'Ossola dal 1977 e scrittore, già autore di guide, di alcuni romanzi sull'alpinismo e della sua autobiografia, si è cimentato questa volta in un'opera a cavallo tra la biografia d'artista e il romanzo storico dal quale emerge un affresco su un'epoca particolarmente travagliata e densa di eventi e sul mondo artistico italiano del '600 al confine tra manierismo e barocco.


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