Slackline sulla Gusela: la posizione del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

02 Gennaio 2017

L’iniziativa di un gruppo di giovani che hanno praticato lo “slacklining” (l'esercizio di equilibrio simile al funambolismo che si pratica usando una fettuccia in materiale sintetico) proprio sulla Gusela del Vescovà, tra le più belle vette delle Dolomiti, ha scatenato la reazione comprensibile del CNSAS (Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico) ed anche del SUEM (servizio di urgenza ed emergenza medica), della ULSS1 come hanno riportato i giornali negli ultimi due giorni. “Io stesso, dice il Direttore del Parco Antonio Andrich, sono stato avvisato dell’accaduto da Fabio Bristot del CNSAS, che si è preoccupato gentilmente di mettermi al corrente e con il quale ci siamo scambiati alcune riflessioni”. Non dimentichiamoci, infatti, che siamo all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Assolutamente condivisibili le preoccupazioni sollevate sia nel merito delle mancate autorizzazioni sia sotto il profilo della sicurezza di chi si occupa di soccorso in montagna, soprattutto in relazione al volo dell’elicottero.
A questo si aggiunga che ci troviamo all’interno di un’area protetta ed in particolare in una zona di riserva generale orientata, all’interno della quale il Piano del Parco consente la fruizione turistica, attraverso la rete sentieristica, e le attività sportive tradizionali, quali l’escursionismo e l’alpinismo ovviamente nei modi e periodi che non arrechino disturbo o danno alle componenti tutelate. “Sicuramente tale performance non si configura tra le attività sportive tradizionali, specifica il Direttore, e l’organizzazione e attuazione di manifestazioni sportive o altre attività ludico-ricreative collettive necessita di adeguata autorizzazione. Pertanto ho già interessato il Coordinamento Territoriale Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, organo vigilante all’interno dell’area protetta, per avviare le opportune verifiche su quanto accaduto e valutare le eventuali azioni da intraprendere”.
C’è solo da augurarsi che tali fatti non si ripetano e che la spinta verso imprese estreme o sensazionali non offuschi il senso del rispetto delle persone, delle Istituzioni e delle regole.
C. S. PNDB