Nuovi assetti direzionali e riorganizzazione del Museo Montagna. Le scelte del CAI Torino
17 Novembre 2016

«Grandi cambiamenti al Museomontagna, nel segno della continuità e della valorizzazione delle professionalità interne» dichiara Roberto Ferrero, presidente della Sezione di Torino del Club Alpino Italiano: sono le nuove scelte di indirizzo deliberate il 15 novembre dal Consiglio Direttivo, alla base di un rinnovamento con un nuovo assetto.
Il Museo Nazionale della Montagna vive un momento di rilancio, grazie all’acquisizione delle collezioni dell’Archivio Walter Bonatti e al finanziamento del progetto Alcotra-Interreg iAlp, che vedrà il Museo torinese e quello Alpino di Chamonix impegnati in sinergia in un’attività innovativa. «Abbiamo lavorato in accordo tutti insieme per ridefinire il futuro del Museo. Sono stati determinanti l’apporto e l’esperienza del direttore Aldo Audisio e la condivisione della Commissione Museomontagna: possiamo così ripartire con una struttura rinforzata», ricorda Osvaldo Marengo, presidente del Museo e vicepresidente del CAI Torino.
Il gruppo di lavoro è ora composto da:
ALDO AUDISIO, direttore conservatore, che resterà alla guida del Museo fino ai primi mesi del 2018, termine del mandato condiviso con il CAI Torino. Una lunga esperienza nata all’interno dell’Istituzione del Monte dei Cappuccini che in quasi quarant’anni di mandato ha permesso al Museo di diventare uno dei riferimenti di settore a livello mondiale, anche attraverso reti internazionali con sede al Monte dei Cappuccini (International Alliance for Mountain Film, International Mountain Museums Alliance), accrescendo il patrimonio dai circa 15.000 pezzi del 1978 agli attuali oltre 300.000. La rete di contatti nazionali e internazionali, la vasta esperienza e la grande conoscenza delle problematiche museali, saranno fondamentali in questo momento di transizione.
Al suo fianco verrà completamente rivalorizzata la conduzione attraverso la creazione di aree d’azione precise e funzionali all’ottenimento dei risultati.
LAURA GALLO, nuovo direttore operativo, riferimento per la riorganizzazione interna e i rapporti esterni. Socio della Sezione di Torino del CAI, collabora da due anni con il Museomontagna, di cui ha curato importanti progetti. A lei, in prospettiva, è prevista l’assegnazione della guida dell’Istituzione. Laura Gallo è una storica dell’arte, con alle spalle un dottorato di ricerca in Storia della critica d’arte e Museologia, “prestata” al mondo della montagna, dove si è radicata operando nella quotidianità delle problematiche museali a confronto con le terre alte.
MARCO RIBETTI, nuovo vicedirettore, dalla grande esperienza nel settore e “memoria storica” del Museo, tassello imprescindibile nella riorganizzazione. Responsabile di tutta la struttura sotto l’angolazione tecnica, cura gli allestimenti espositivi e i depositi delle collezioni. Conoscitore del cinema di settore è il conservatore della Cineteca Storica e della Videoteca Museomontagna. A lui è affidato il ruolo di continuità di progettazione e di innovazione nella programmazione futura.
Ad Aldo Audisio, Laura Gallo e Marco Ribetti, che rappresentano il nuovo nucleo direzionale, si affiancano tre settori determinanti per il futuro del Museo Nazionale della Montagna. I rispettivi responsabili sono: KATIA CUCCHIARA per la segreteria e la gestione; MICHELA BLISA per l’amministrazione; VERONICA LISINO per i progetti speciali e conservatore delle collezioni fotografiche. Hanno inoltre ruoli di rilievo: CRISTINA NATTA-SOLERI riferimento per le raccolte iconografiche e per la promozione; ALESSANDRA RAVELLI, responsabile dell’Area Documentazione e della Biblioteca Nazionale CAI; CONSOLATA TIZZANI riferimento per la schedatura bibliografica e per l’assistenza agli utenti della Biblioteca Nazionale CAI.
Presto altre figure – attraverso collaborazioni temporanee e con specifici compiti – rafforzeranno ulteriormente il progetto di rinnovamento.
In poche righe sono racchiusi i nuovi indirizzi e un grande intento di crescita che «si avvale delle professionalità che il CAI ha saputo creare al proprio interno – ricordano Roberto Ferrero e Osvaldo Marengo –. Ora inizia un inevitabile momento di rodaggio e di ottimizzazione».
Il Museo Nazionale della Montagna è dunque nuovamente in grado di guardare lontano, come è consolidata abitudine dell’istituzione nata nell’estate del 1874 sulla collina del Monte dei Cappuccini con lo scopo di ammirare le montagne all’orizzonte.
Con la decisione assunta dal Consiglio direttivo del CAI Torino, inoltre, si riafferma la linea di valorizzazione del Museo sempre legata, sin dalla fondazione, al Sodalizio, in continua collaborazione e confronto con l’esterno: dalla Città di Torino – da sempre fondamentale partner istituzionale – alla Regione Piemonte, dalle Fondazioni ai sostenitori, in stretto rapporto e indirizzo con la struttura centrale del Club Alpino Italiano.
TORINO, MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino
Tel. 0116.604.104 | stampa.pr@museomontagna.org
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