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Una targa sulla casa natale di Giusto Gervasutti a Cervignano del Friuli

Redazione Monti e Valli

Flavia Valent, Presidente del CAI di Cervignano del Friuli (paese di origine del grande Giusto Gervasutti) ci segnala che, alla presenza delle autorità e degli ultimi parenti di Gervasutti, sabato 8 aprile 2017 si è svolta, con grande commozione, la cerimonia di posa di una targa ricordo (realizzata dallo scultore Franco Sclauzero) sulla facciata dell’abitazione dove risiedette Giusto da ragazzo.


La Targa apposta l’8 aprile scorso sulla facciata esterna della Casa dove risiedette Gervasutti da ragazzo

Da sinistra: Flavia Valent (Presidente CAI Cervignano), il Sindaco Gianluigi Savino e l’attuale proprietario dell’immobile.​


La progressiva scomparsa dei cervignanesi, che vissero all’epoca della famiglia Gervasutti, aveva fatto perdere la certezza assoluta sull’immobile in questione. La dimora dei Gervasutti è stata nuovamente individuata, in modo indiscutibile, nel novembre 2016, quando si è tenuta a Cervignano, su iniziativa della locale sezione del CAI, la commemorazione dei 70 anni dalla scomparsa del grande alpinista, là nato a nel 1909, ma trasferitosi a Torino nel 1931 e noto con il soprannome de Il Fortissimo.

Nel novembre scorso si trovava a Cervignano (invitato dalla locale Sezione del CAI per tenere una conferenza sul grande alpinista) il torinese Carlo Crovella, socio del CAI Torino e del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna).

Da numerosi decenni Crovella ha condotto variegate ed approfondite ricerche sul personaggio Gervasutti e, oltre alla redazione di specifici articoli pubblicati sulla rivista Montagne 360 (Rivista Mensile del CAI), nel 2016 egli ha raccolto il frutto delle sue ricerche compilando una specifica pubblicazione dedicata a Gervasutti e intitolata “L’unico, il vero, il solo fortissimo”.


Copertina dell’apprezzata pubblicazione redatta (luglio 2016) da Crovella sul personaggio Gervasutti


La pubblicazione, in distribuzione gratuita, può essere richiesta inviando singole mail all’indirizzo crovella.quadernidimontagna@gmail.com (Oggetto: GERVASUTTI. Nel testo: il proprio NOME e COGNOME).

Grazie all’ampio risconto positivo cha ha riscosso tale pubblicazione, Crovella (oltre ad annoverare un’estesa esperienza trasversale a moltissimi campi della “cultura di montagna”) si è conquistato lo specifico apprezzamento degli appassionati, confermandosi fra i più accreditati conoscitori del personaggio Gervasutti, anche nei risvolti della vita ordinaria di quest’ultimo.

Pertanto, sulla base delle informazioni che Crovella ha tratto dagli appunti e dall’archivio fotografico di Giusto a lungo consultati, è stato nuovamente possibile individuare con precisione l’abitazione dei Gervasutti a Cervignano.

A quel punto una delegazione del CAI Cervignano, accompagnata da Crovella, ha preso contatto con la famiglia Sandri, attuale proprietaria dell’immobile. In un cordialissimo clima di rievocazione delle vicende che hanno caratterizzato le due famiglie alternatesi nell’abitazione, è stato possibile ricostruire l’effettiva successione dei fatti. In sintesi: il padre dell’attuale proprietario acquistò l’immobile nel 1942 da Valentino Gervasutti, padre di Giusto.

Al tempo dei Gervasutti la casa prevedeva, sul lato strada, un ampio locale che conteneva il negozio di alimentari gestito da Valentino Gervasutti. Tale locale ha da tempo solo più delle finestre posizionate nel muro esterno, ma originariamente disponeva di una porta indipendente verso il marciapiede: era l’ingresso del negozio per il pubblico.

Nonostante il trasferimento a Torino prima di Giusto (1931) e, pochi anni dopo, dei genitori, l’immobile è rimasto di proprietà della famiglia ancora per diverso tempo, anche se era presumibilmente affittato, con il negozio dato in gestione.

La definitiva alienazione dell’immobile da parte dei Gervasutti è avvenuta nel periodo bellico, forse al seguito della complessità degli anni di guerra o per specifiche difficoltà finanziarie incontrate dai Gervasutti a Torino.

Le ricerche di Crovella hanno permesso di individuare, in appunti e resoconti di alcuni compagni di cordata del Fortissimo, non pochi riferimenti alle ripetute preoccupazioni espresse da Giusto in relazione al rischio di affondamento, in pieno Mediterraneo, dei cargo commerciali ad opera dell’aviazione inglese. Secondo le informazioni tratte da tali fonti, pare che una delle navi affondate in quel frangente trasportasse un carico di sughero che Gervasutti aveva ordinato in Sardegna poiché, proprio in quegli anni, era professionalmente impegnato nel commercio di tale materiale. A sostegno di tale tesi si cita il fatto che, nei ricordi dell’attuale proprietario, suo padre raccontava che Valentino Gervasutti aveva provveduto alla vendita della casa in tempi rapidissimi e senza negoziare più di tanto sul prezzo

Un’altra ipotesi presuppone invece che il ricavato della vendita immobiliare sia servito per la costituzione della società editrice Il Verdone (di cui Giusto era inizialmente contitolare e successivamente titolare unico). Tale iniziativa professionale, insieme alla gestione in prima persona di una tipografia (altro possibile impegno finanziario di Giusto), ha caratterizzato la vita di Gervasutti sul finire della guerra: nel 1945 proprio con Il Verdone, Giusto ha pubblicato il suo celebre libro “Scalate nelle Alpi” (tra l’altro stampato nella sua tipografia!).

Non si ha certezza assoluta sulla connessione fra tutti questi eventi, si segnala che le coincidenze temporali risultano molto strette: ovviamente le cause della vendita immobiliare possono anche essere altre e di tipo strettamente familiare o personale. Tuttavia, considerato il profondo attaccamento dei Gervasutti alle loro origini (la tomba di famiglia si trova a Palmanova, che dista una decina di km da Cervignano), non pare essersi trattato di una decisione emotivamente semplice, per cui è presumibile che siano davvero intervenute cause di oggettiva rilevanza.

La conoscenza della casa dei Gervasutti era tramandata fra i cervignanesi nei ricordi dei cittadini più anziani. Inoltre gli ultimi parenti viventi, che allora erano dei ragazzini, da molto tempo non risiedono più a Cervignano. Per tutti questi motivi tale informazione si è “sfilacciata” negli anni e, di recente, nessuno ne aveva più la certezza effettiva. La posa, ad opera del CAI Cervignano, della targa sulla facciata esterna dell’abitazione risponde all’obiettivo di non dimenticare più questo tassello relativo agli anni giovanili di Gervasutti.


Flava Valent con Clara e Sergio Gervasutti, cugini di secondo grado di Giusto.


Il Consiglio Direttivo del CAI Cervignano ringrazia sentitamente Carlo Crovella per la proficua ed intensa collaborazione offerta, collaborazione che ha permesso di recuperare importanti riscontri storici del personaggio, estendendosi fino a particolari apparentemente marginali come l’individuazione dell’abitazione: il ricordo di un personaggio di questa importanza poggia anche su risvolti di tale natura.  

Il reciproco coinvolgimento (fra il CAI Cervignano e Carlo Crovella) nell’attività di ricerca costituisce un gemellaggio ideale fra le due realtà di vita (Cervignano e Torino) del grande Giusto Gervasutti, detto Il Fortssimo.

Redazione Monti e Valli


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