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Fate l'amore, non la marmettola

di Margherita Cantarelli e Laura Papucci

Questo è lo slogan sotto cui il gruppo si formato nel febbraio 2020 portando in piazza un Bed-in, si, come quello di John Lennon e Yoko Ono.
Siamo il collettivo studentesco "Tirtenlà", un collettivo di ragazzi, abbiamo sede (immaginaria) a Massa, e ci occupiamo della tutela e della salvaguardia delle Alpi Apuane contro l’escavazione selvaggia delle cave di marmo. La situazione in provincia, anche se poco conosciuta, è molto grave a livello ambientale, infatti le cave stanno scavando ad un ritmo mai visto prima, provocando grossi danni all’ambiente.

Portiamo avanti una lotta per le Alpi Apuane e per i lavoratori.
I problemi che portano le cave infatti sono sia di tipo sociale che, soprattutto, di tipo ambientale. Il fiume Frigido, la più importante sorgente idropotabile della Toscana, viene inquinato ogni anno da tonnellate di marmettola (polvere di marmo e olii esausti, non idrosolubile) che asfalta il letto di quel fiume e di molti altri corsi d’acqua soffocando ogni forma di vita.

L'escavazione di marmo è anche la principale minaccia per la flora delle Alpi Apuane e per il meraviglioso sistema carsico (che presenta ben 140 grotte solo nel comune di Massa). Per non parlare di quelle montagne mozzate ed irriconoscibili, dei sentieri deviati e dei ravaneti.

Marmettola (foto: arpat.toscana.it)

Come mai allora continuano a scavare, direte voi? Per i guadagni alle stelle propri di questa industria e per i posti di lavoro che offre. La riflessione che vorremmo condividere con chi ci legge peró è basata sul fatto che il marmo estraibile ad un certo punto, comunque, finirà, saremo quindi costretti a trovare un'alternativa lavorativa, allora perché non farlo subito? Perché aspettare che un intero ecosistema venga irrimediabilmente distrutto?

Per arrivare a comprendere questa logica che va ben oltre al mero profitto materiale di pochi è importante sfatare falsi miti come quello secondo cui le cave siano fonte d’arte, nonostante ormai la percentuale di marmo destinata a diventare opere d’arte sia in realtà bassissima. Il nostro obiettivo è fermare questa devastazione e, soprattutto in questa situazione particolare in cui ci troviamo, che non ci permette di manifestare o fare grandi azioni, pensiamo che il modo migliore sia farlo facendo conoscere la bellezza di questa catena montuosa.

Le 1784 specie floristiche di cui 23 endemiche, grotte come la seconda più estesa in Italia: l'antro del Corchia, e la più profonda: l’abisso Roversi, e molto altro. Citando il film “I cento passi” ricordiamo a noi e a chi ci legge l’importanza di "educare alla bellezza", quando amiamo qualcosa la difendiamo ad ogni costo! Crediamo fermamente che questo problema debba essere più conosciuto a livello nazionale e che le Alpi Apuane dovrebbero essere considerate per la loro bellezza naturale e non per la devastazione che le cave
provocano.

Lavoriamo molto sui social (Instagram, facebook e tiktok@collettivo_tirtenla) perché vorremmo che la nostra voce arrivasse ai giovani, ad altri ragazzi come noi, perché noi siamo il futuro e anche se il punto di non ritorno e i disastri che vengono fatti ci possono sembrare lontani, non lo sono affatto! Così come
per la questione climatica siamo già in ritardo ed il nostro è un grido di aiuto, per noi,
per voi, per le Alpi Apuane. [fonti: arpat.toscana.it, speleotoscana.it]


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