Il Gruppo Giovanile del CAI Torino
di Redazione
Il Gruppo, fondato nel 1980, negli ultimi anni ha avuto un’esplosione di partecipazione e di attività. Dal 2019 è passato da 18 iscritti a una novantina, il gruppo WhatsApp supera i 400 partecipanti e alle gite sono state coinvolte più di 300 persone con più di 600 partecipazioni: insomma, un successone.
Abbiamo chiesto il segreto di questo successo a Bruno “Bruce” Mussino, il suo Presidente.
Alcuni dicono che sia proprio lui il cuore pulsante di questo cambiamento, ma ci tiene a smentire: “Il vero segreto sta nel Gruppo, nell’unione di quelli che già ne fanno parte e nell’apertura verso gli esterni che si avvicinano per la prima volta”.
E infatti è proprio così, chiunque si affacci per la prima volta al mondo del CAI si trova un po’ spaesato. Soprattutto a Torino ci sono miriadi di Gruppi e Sottosezioni, in mezzo alle quali è difficile orientarsi, in alcuni casi si entra in contatto con gruppi molto affiatati e si rischia di sentirsi un po’ estranei. Diverso è il Gruppo giovanile, dove ci si sente presto a casa, in mezzo a una famiglia.
“Quello che cerchiamo di fare è rendere la realtà del CAI poco rigida ed accessibile a tutti" prosegue Bruce. "Una regola del nostro Gruppo è quella di essere aperti alle nuove leve e alle nuove idee, cercando di promuovere proposte diverse che permettano di avvicinare il mondo del CAI ai giovani. Chiunque da noi, dal più veterano all’ultimo iscritto, può presentarsi con dei progetti e tutti vengono presi in considerazione”.
Ne è un esempio Lorenzo Feis Facelli, un grande atleta, che dopo una semplice serata al cinema ha proposto di organizzare una serie di allenamenti con lui. Presto fatto, in poco tempo un gruppo di ragazzi si trovava alle pendici del Musinè per la prima sessione.
Ma come è nata la rivoluzione del Gruppo Giovanile?
Nel 2019 un ristretto gruppo di amici inizia a trovarsi al Monte dei Cappuccini, prenota una sala per organizzare una serata assolutamente informale in cui si parla delle proprie passioni. Gli inviti sono su passaparola, ma in breve i partecipanti diventano moltissimi, in alcuni casi si toccano le 60/70 persone. Si forma così il gruppo Mountain Social Forum, che viene poi assorbito dal Gruppo Giovanile.
Queste nuove leve si propongono di avvicinare di più i giovani al mondo del CAI, si inizia con un’azione quasi banale: creare un gruppo WhatsApp. Dall’altro lato proseguono gli appuntamenti informali al Monte dei Cappuccini, dei veri e propri aperitivi tra amici.
Nel 2021 Bruce diventa Presidente, oggi ci dice: “La mia idea, e quella dei ragazzi che insieme a me hanno fatto questo percorso, è di non fare più di due mandati. Ogni mandato dura 3 anni e già dopo 6 noi non saremmo più adatti a un Gruppo giovanile. Le generazioni cambiano in fretta e rischieremmo di fare difficoltà a raggiungere i più giovani restando cristallizzati in un gruppo che invecchia con noi”.
Per ora si concentrano sulle attività da portare avanti.
“Dal punto di vista delle gite, quest’estate ci siamo concentrati sull’escursionismo, ma già dalla prossima estate vorremmo reinserire delle uscite alpinistiche. Poi abbiamo un po’ di idee, alcune ancora da iniziare. Per esempio, dovremmo a breve avviare un Festival cinematografico sulla montagna, l’evento sarà completamente gratuito e finanziato dalla nostra cassa, che (ci tiene a precisare) arriva tutta dai 3 € di partecipazione alle gite. Vorremmo anche cercare di rendere più visibile il bel Museo della Montagna che abbiamo a Torino, con un progetto architettonico che consenta un accesso più semplice al Museo e alla Biblioteca. Quest’anno abbiamo ovviamente anche partecipato ai festeggiamenti per i 160 anni del CAI, portando la fiaccola al rifugio Scarfiotti Crosetto”.
La voglia di fare è tantissima e noi non possiamo che augurare buona fortuna per la prosecuzione di questo bel progetto.
Complimenti ragazzi.