

Evviva la Mamma!
di Redazione
In occasione della prossima Festa della Mamma abbiamo intervistato alcune socie. Auguri a tutte le madri del Cai Torino che trasmettono la passione per la montagna ai loro figli!
Chiara Tripodina, già istruttore sezionale della Scuola di Scialpinismo SUCAI
Quali sono le attività che ami di più praticare in montagna?
Trekking e scialpinismo. Prima dei figli, anche alpinismo e arrampicata.
Raccontaci di quando tua madre ti ha portato in montagna la prima volta...
Sono andata in montagna che avevo tre mesi. I miei avevano comprato una casa a Bardonecchia proprio l’anno in cui sono nata; lì ho trascorso tutte le estati e gli inverni della mia infanzia e adolescenza. Ma i miei genitori non sono mai stati dei gran “montanari”: non ricordo di avere fatto un’escursione con loro. Al più, d’estate si faceva qualche pic-nic in Valle Stretta; d’inverno si sciava in pista. I ricordi con mia madre legati alla montagna sono nel giardino di casa: lei che legge o ricama, io che gioco lì accanto, arrampicandomi su qualche roccia.
La Montagna l’ho scoperta anni dopo. Ormai studentessa universitaria, con una guida dei sentieri rossa in mano, un’estate ho deciso di esplorare da sola le valli intorno a Bardonecchia, a iniziare dalla Valle Stretta: ogni giorno avanzando un po’ di più; fidandomi un po’ di più; stupendomi un po’ di più della bellezza, del silenzio, dell’armonia della Montagna. Ogni giorno sentendomi a casa. Alla ricerca delle stesse emozioni in inverno, mi sono imbattuta nella SUCAI e nello scialpinismo. Di lì in poi la mia vita è stata legata a corda doppia con la Montagna: all’escursionismo e allo scialpinismo si sono aggiunti l’arrampicata, l’alpinismo e i lunghi trekking, come quello in Patagonia in cui ho incontrato mio marito Luca.
...e di quando hai portato per la prima volta i tuoi figli.
I miei figli, Francesco e Caterina, sono venuti con me in montagna fin da quando erano nella pancia. Ricordo una salita scialpinistica al monte Thabor e una al Monte Chaberton quando ero incinta di Francesco; e poi d’estate il giro del Monviso, domandandomi se sarei riuscita a passare nel Buco di Viso con quel pancione! Fisicamente mi sentivo benissimo, ma pure mi domandavo se ancora sarei ancora riuscita ad andare in Montagna dopo la sua nascita… Ebbene sì: la Montagna non l’abbiamo mai abbandonata. Francesco e Caterina sono sempre venuti con noi: prima nella fascia, poi nello zaino, poi sulle loro gambette. Ho scoperto grazie a loro che i bambini hanno una forza e una resistenza incredibili. Al più possono patire la noia, non essendo appagati dalla sola contemplazione del bello. E allora abbiamo unito ai passi le parole, con interminabili racconti, giochi, canzoni... È stato così possibile fare tutti insieme lunghi trekking in tenda: in Islanda, in Francia, in Slovenia, in Norvegia, in Lapponia, in Spagna, in Scozia, ma anche vicino a casa, come sulle nostre belle Alpi marittime. Abbiamo ricordi unici di quei viaggi. Penso che siano stati davvero cemento per la nostra famiglia. Il mio sogno è di riuscire a regalarci un trekking tutti insieme ogni anno anche quando i figli saranno grandi, magari con le loro famiglie.
Quale montagna ti piacerebbe scalare un giorno insieme a loro?
Mi piacerebbe con Francesco e Caterina tornare sulle montagne della Val Susa alle quali sono più legata affettivamente: il monte Thabor, che ha custodito i miei primi passi alpini, e il monte Chaberton, che ora veglia sulla nostra baita. Come meta più ambiziosa, mi piacerebbe scalare tutti insieme il Monviso, il Re di Pietra, che sempre incrocia il nostro sguardo: quando andiamo a scuola, come quando torniamo verso l’amata Liguria.
Silvia Benvenuti, ex allieva Scuola Alpinismo Motti
Quali sono le attività che ami di più praticare in montagna?
Alpinismo e scialpinismo prima, arrampicata poi.
Raccontaci di quando tua madre ti ha portato in montagna la prima volta...
Con la mamma ed il papà ricordo le lunghe passeggiate nel cuneese alla ricerca delle genzianelle, passeggiate che terminavano immancabilmente cercando di catturare e studiare i malcapitati girini che trovavamo nei laghetti di montagna. Ricordo anche le sciate in pista d’inverno.
La montagna, quella ‘alta’, è arrivata più tardi con Luciano, mio marito.
...e di quando hai portato per la prima volta i tuoi figli.
Ho portato Leonardo con me in montagna quando era nella pancia, è nato a giugno e ci siamo fatti una gran bella stagione scialpinistica insieme. Luciano ed io abbiamo continuato a portarlo sulle spalle d’estate e d’inverno (qualche volta anche un po' da incoscienti…) finchè sono arrivati Vittoria e Francesco e con tre bambini piccoli e solamente due schiene da caricare abbiamo dovuto inventarci qualche cosa di diverso. E’ così che quasi per gioco abbiamo iniziato ad arrampicare. Oggi arrampicare è la cosa che riusciamo a fare di più perché ci permette di restare tutti insieme (e anche i ragazzi che non sempre hanno voglia di arrampicare trovano sempre qualche nuovo gioco da fare nei boschi vicino alle falesie). Negli anni in cui l’inverno arriva, ci piace un sacco tornare a sciare tutti insieme fuoripista; l’ultima volta che ci siamo tolti la voglia è stato l’inverno prima del lock down quando la neve la neve era così tanta che di Francesco riuscivamo a vedere solo la punta del casco!
Quale montagna ti piacerebbe scalare un giorno insieme a loro?
Non ho una montagna in mente, mi piacerebbe fare un viaggio con i ragazzi, un viaggio zaino-tenda e basta magari portandoli e in uno dei tanti posti in giro per il mondo in cui abbiamo lasciato un pezzo di cuore e promesso che prima o poi saremmo tornati!
Evi Polliotto, ex allieva della Scuola di Alpinismo Giusto Gervasutti
Quali sono le attività che ami di più praticare in montagna?
Arrampicata e alpinismo.
Raccontaci di quando tua madre ti ha portato in montagna la prima volta...
In realtà è stato mio papà la prima persona a portarmi in montagna, ad insegnarmi a preparare uno zaino, a svegliarmi presto il giorno della gita e la bellezza dell’arrivare in punta. Però mia mamma era quell’ombra che ci accompagnava sempre, stando sempre un passo dietro di me..come direbbero nelle scuole, a chiudere il gruppo. Io abitavo, ed abito tuttora a Rivoli e i miei genitori erano assidui frequentatori della Val di Susa, quindi il Rocciamelone è sempre stata la “nostra montagna”. Così come la valle del Moncenisio, dove spesso ci portava in bici, ovviamente partendo da Susa.
...e di quando hai portato per la prima volta tuo figlio.
La prima gita con Stefano , mio figlio, al rifugio Garelli, dalla Valle Pesio. Purtroppo di arrampicare e di fare alpinismo non ne vuole sapere, ma da scout, ama le lunghe salite con gli amici.
Quale montagna ti piacerebbe scalare un giorno insieme a lui?
Senza ombra di dubbio il Monviso!
Daniela Bosticco, aiuto accompagnatore della scuola di escursionismo Ezio Mentigazzi
Quali sono le attività che ami di più praticare in montagna?
In estate escursionismo e trekking. In inverno ciaspole.
Raccontaci di quando tua madre ti ha portato in montagna la prima volta...
Non mi ricordo bene quando mia mamma mi ha portato per la prima volta in montagna perché ero molto piccola. I miei genitori hanno affittato per tanti anni una casa immersa nei boschi della Val di Viù e mi hanno trasmesso la passione per la natura e le passeggiate.
...e di quando hai portato per la prima volta i tuoi figli.
Quando abbiamo saputo di aspettare i gemelli abbiamo subito immaginato che ritornare a camminare in montagna per noi sarebbe stata più dura. Potrei dire che la prima volta che li ho portati in montagna erano comodi e cullati nel pancione durante la gravidanza. Una volta nati abbiamo portato Andrea e Luca in vacanza in montagna che avevano 6 mesi ed è stato molto emozionante. Dovevamo portare un bimbo a testa e anche l'organizzazione delle uscite non era per nulla facile, ma la fatica è stata sempre ripagata dalla felicità dei bimbi.
Quale montagna ti piacerebbe scalare un giorno insieme a loro?
Il sogno nel cassetto da fare con loro tra qualche anno sarebbe un bel trekking, magari il Sentiero degli Dei tra Bologna e Firenze.
Buona Festa, mamme!