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La festa delle Donne... con la D maiuscola!

In occasione della Festa della Donna, abbiamo pensato di intervistare 6 nostre Istruttrici chiedendo loro di raccontarci la loro esperienza al CAI.
Buona lettura e... auguri!

Nome e scuola di appartenenza: Chiara Curto, Scuola di Alpinismo Giovanile Giuseppe Lavesi.

Attività preferita: Alpinismo e arrampicata.

Che lavoro fai, a parte andare in montagna il week-end? Sono un’analista programmatrice e un’operatrice shiatsu.

Da quanto tempo sei iscritta al CAI Torino? Dal lontano 1987.

Come ti è saltato in mente di iscriverti?! Galeotto fu l’invito di una compagna di scuola che camminava col gruppo della Sottosezione di Chieri. Ci iscrivemmo alla gita sociale al rifugio Daviso e per me fu amore a prima vista, nonostante la nebbia fitta di quel giorno.

E poi, “hai fatto carriera”? Al CAI ho stretto legami di profonda amicizia che durano tuttora. Sono questi che mi hanno condotta per vie apparentemente non pianificate ad impegnarmi nell’Alpinismo Giovanile fino a diventare vicedirettrice della Scuola Centrale.

Raccontaci uno dei più bei momenti di questi anni al CAI. Ogni volta che incrocio lo sguardo sorpreso e intimidito di un ragazzino che si misura per la prima volta con un pendio di neve o un appiglio di roccia riconosco l’emozione che tutto questo suscita. Prendendolo per mano, anche solo metaforicamente, la soggezione iniziale si trasforma in un sorriso a mille denti ed è sempre un bellissimo momento.

Una domanda seria: quanto è cambiato il ruolo della donna in questi anni all’interno del nostro sodalizio? In Sezione da trent’anni ho a che fare con donne attive e capaci, al pari degli uomini. Avanzando nel mondo dei qualificati e titolati ho visto invece progressivamente diminuire il numero di donne coinvolte. All’interno degli Organi Tecnici ce ne sono pochissime. Possiamo rendere ancora più significativa la nostra presenza nel sodalizio solo scegliendo di contribuire alla sua crescita a tutti i livelli.

Dai, facciamone ancora una seria: ti abbiamo cambiato la vita? Perchè una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI? Ebbene sì, mi avete cambiato la vita! Quando una passione è forte, condividerla diventa uno stimolo straordinario, che allarga gli orizzonti oltre la nostra immaginazione. Al CAI uomini e donne di montagna sono di casa.

Nome e scuola di appartenenza: Valeria Monti, Scuola SUCAI.

Attività preferita: sciAlpinismo, con la A maiuscola.

Che lavoro fai, a parte andare in montagna il week-end? Lavoro come tecnico della ricerca al Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino.

Da quanto tempo sei iscritta al CAI Torino? Dal 2009!

Come ti è saltato in mente di iscriverti?! Tutta la mia famiglia era iscritta al CAI e aveva frequentato la Sucai, io ho fatto tutt'altro per un po' di anni ma poi a un certo punto, quando alcuni miei amici hanno iniziato a interessarsi allo scialpinismo, mi sono iscritta insieme a loro al corso SA1.

E poi, “hai fatto carriera”? Non "carriera" ma "servizio". Ho sempre pensato che fosse giusto restituire, come posso, ciò che ho ricevuto. Ai corsi del CAI mi sono sempre divertita molto e ho incontrato molte persone che generosamente mi hanno trasmesso la loro passione per la montagna e insegnato diversi modi di viverla. Mi piace pensare di poter, nel mio piccolo, "restituire" qualcosa trasmettendo a mia volta ciò che ho imparato.

Raccontaci uno dei più bei momenti di questi anni al CAI. Ricordo con grande piacere il coso SA3 del 2016, per me era il primo corso SA3 ed è stato la scoperta della parte un po' più alpinistica dello scialpinismo. Eravamo un piccolo gruppo di allievi e istruttori e si era creato un ambiente molto bello. Ricordo che il venerdì, io come altri allievi, aspettavo con eccitazione la mail che indicava la meta per il week-end e, una volta ricevuta, la testa andava già là... e diventava difficilissimo concentrarsi sul lavoro. In quell'occasione si sono create delle belle amicizie che sono perdurate negli anni anche all'esterno del CAI. 

Una domanda seria: quanto è cambiato il ruolo della donna in questa anni all’interno del nostro sodalizio? Penso che ci siano più ragazze che si iscrivono ai corsi e soprattutto che stia cambiando il modo in cui esse sono viste. In un certo senso credo che sia più comune dare fiducia alle capacità e all'autonomia delle scialpiniste rispetto al passato, come testimonia il numero crescente di istruttrici nella nostra scuola.

Dai, facciamone ancora una seria: ti abbiamo cambiato la vita? Perchè una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI? Una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI se ha voglia di imparare a conoscere la montagna e frequentarla in autonomia con consapevolezza. Troverà un ambiente composito, dove molte visioni diverse convivono e dove l'amicizia e il piacere di stare insieme non mancano sicuramente.

Nome e scuola di appartenenza. Martina Mastria, Scuola G. Gervasutti.

Attività preferita. Arrampicata, alpinismo e sci alpinismo (spazzaneve style).

Che lavoro fai, a parte andare in montagna il week-end? Lavoro nell’Ufficio Risorse Umane di un’azienda finanziaria.

Da quanto tempo sei iscritta al CAI Torino? Dal 2013.

Come ti è saltato in mente di iscriverti?! Volevo imparare a scalare, quale posto migliore della Gerva?

E poi, “hai fatto carriera”? Sono stata accolta a braccia aperte dalla Scuola Gervasutti. Mi hanno accompagnato in un percorso di crescita personale, prima invitandomi a frequentare tutti i corsi della scuola e poi inserendomi nell’organico istruttori. “Carriera”... direi di sì, se lo intendiamo come percorso di continua crescita e formazione. Proprio lo scorso anno ho terminato i corsi regionali di alpinismo e arrampicata libera (IA - IAL), un’esperienza che raccomando a tutti.

Raccontaci uno dei più bei momenti di questi anni al CAI. Sicuramente i corsi della scuola, da allieva. Un mondo completamente nuovo, tutto da scoprire, pieno di avventure… Grazie ai corsi ho stretto (e continuo a stringere!) amicizie tuttora indissolubili ed ho conosciuto il mio compagno di vita!

Una domanda seria: quanto è cambiato il ruolo della donna in questi anni all’interno del nostro sodalizio? C’è ancora molta strada da fare: rimane prevalentemente un ambiente frequentato da uomini, forse ancora più “crudo”  proprio perché legato al valoroso ambiente alpino. La mia esperienza ai corsi regionali è stata più che positiva, ma non sono mancati i commenti del tipo “ma a te basta fare gli occhi dolci, non devi essere forte”, o ancora “con te saranno più clementi”. Occorre analizzare quest’ironia e portare alla luce un modo di pensare maschilista che ormai dovrebbe essere superato.

Dai, facciamone ancora una seria: ti abbiamo cambiato la vita? Perché una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI? Il CAI ti fa conoscere la montagna e ti dà tutte le sicurezze per affrontare un ambiente che può rivelarsi ostile. Andare in montagna ti fa acquisire sicurezza, ti fa affrontare sfide imprevedibili, ti mette faccia a faccia con i tuoi limiti… La domanda, con queste premesse, è: perché una ragazza non dovrebbe iscriversi?

Nome e scuola di appartenenza. Valeria Scelsi, Scuola di Alpinismo G.P.Motti.

Attività preferita. Arrampicata.

Che lavoro fai, a parte andare in montagna il week-end? Mi occupo dell’amministrazione di uno studio medico.

Da quanto tempo sei iscritta al CAI Torino? Dal 2010.

Come ti è saltato in mente di iscriverti? Sono sempre stata un po' pazzerella: un’estate degli amici mi fecero provare ad arrampicare a Finale Ligure, fu Amore... con la A maiuscola!

E poi, “hai fatto carriera”? "Carriera" mi pare un parolone, mi sono iscritta ai corsi, e ho avuto modo di capire se fosse solo un momento oppure no. In realtà era diventata quasi una “necessità”, scappare dalla città per tornarci stanca ma felice e piena di emozioni. Poi continuando a scalare e rimanendo nell’ambiente, ho avuto la possibilità  e l’onore di provare a trasmettere queste cose anche ad altre persone, e devo ammettere che per me è la parte più bella. Quando a fine giornata di un corso, vedo e sento gli allievi entusiasti, beh… per me vale TUTTO.

Raccontaci uno dei più bei momenti di questi anni al CAI. Solo uno?!?! Così al brucio sicuramente l’anno in cui fui allieva al corso di cascate di ghiaccio, credo sia stato lì che imparai a percepire parte dei miei limiti e le famigerate bollite!!! Tranquilli è tutto vero, dopo la prima le altre non le sentite molto.
A parte tutto, i momenti più belli sono quelli del dopo scalata, quelli dove si fa convivialità, ci si parla e ci si confronta e si creano legami.

Una domanda seria: quanto è cambiato il ruolo della donna in questi anni all’interno del nostro sodalizio? Sono dell’idea che ci sia ancora un grosso divario, ma del resto se vogliamo, questo mondo è sempre stato prettamente maschile, con poche eccezioni femminili. Credo che ancora oggi NOI donne siamo delle eccezioni, e nell’organico delle scuole si vede, anche se io rimango dell’idea che non siamo eccezioni ma siamo ECCEZIONALI! 

Dai, facciamone ancora una seria: ti abbiamo cambiato la vita? Perchè una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI? Cambiato la vita? SI Per me andare in montagna, e scalare soprattutto equivale a respirare. Saperlo fare in autonomia e sicurezza è fondamentale. La montagna ti costringe, in senso buono, a fare i conti con te stessa, ad ascoltarti, ad ascoltare TE STESSA, ti insegna a capire fino a che punto puoi spingere e quando invece è ora di dire basta. Insegna cosa significa essere legati, essere una cordata, rispettarsi e condividere. Ti fà tirare fuori carattere, magari quello che pensavi di non avere…già questo è GRAN BUON MOTIVO.

Nome e scuola di appartenenza. Ferrari Tiziana, Scuola di Escursionismo E.Mentigazzi

Attività preferita. Escursionismo..ma non solo!

Che lavoro fai, a parte andare in montagna il week-end? Insegnante e Guida naturalistica

Da quanto tempo sei iscritta al CAI Torino? Iscritta dall'anno 2000.

Come ti è saltato in mente di iscriverti?! Coltivare interesse, condividere la passione per la montagna,   approfondire  tecniche e strumenti nei vari ambiti di frequenza dell'ambiente montano. 

E poi, “hai fatto carriera”? Carriera e' forse un termine fuorviante… Esistono corsi e specializzazioni, ambiti di studio ed organizzativi ma  pur sempre in ambito sociale e volontario.

Insieme ad altri Enti pubblici e privati, Universita' e Centri ricerche, professioni alpine etc .. il CAI puo' operare in sinergia per valorizzare le bellezze paesaggistiche, ambientali del nostro paese e promuovere studio e ricerca scientifica.

Può operare per una corretta frequentazione della montagna e diffondere modelli di  turismo lento sostenibile come indicato nell' Agenda 2030!

Raccontaci uno dei più bei momenti di questi anni al CAI. ...Molti i momenti emozionanti, gli sguardi di intesa e di soddisfazione esito della condivisione di splendide salite ed escursioni,  organizzazione di corsi, aggiornamenti e formazioni fatte con passione e competenza.

Una domanda seria: quanto è cambiato il ruolo della donna in questa anni all’interno del nostro sodalizio? Molte sono le donne impegnate nella frequentazione ed organizzazione e interna al CAI, tuttavia  occorre ancora implementare le opportinita' ed i numeri di accesso alle varie discipline ed ambiti organizzativi.

Dai, facciamone ancora una seria: ti abbiamo cambiato la vita? Perchè una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI? Per passione, impegno e divertimento a prescindere da questioni di genere!!

Nome e scuola di appartenenza: Elisa Forneris, Scuola Nazionale di Scialpinismo e Snowboard alpinismo SUCAI

Attività preferita. Tutte le attività legate alla montagna, in primis sicuramente lo Snowboard alpinismo..una pratica fino a qualche anno fa poco diffusa, ma che negli anni, grazie anche ai corsi organizzati dalla Scuola Sucai ha visto incrementare notevolmente il numero di praticanti e, con mio grande orgoglio, anche di sesso femminile. Un'attività che ti da un senso di libertà assoluta alla quale non potrei mai rinunciare...

Da quanto tempo sei iscritta al CAI Torino? Sono iscritta al Cai Torino dal 2007, anno in cui ho iniziato a frequentare il primo corso "ufficiale" di snowboard alpinismo della Scuola Sucai... dico "ufficiale" in quanto nel 2005 era già stata fatta una sorta di sperimentazione (con soli 2 allievi) da parte del mitico Beppe Serrao, grazie al quale il corso ha potuto partire e svilupparsi negli anni fino a diventare quello che rappresenta oggi...

Come ti è saltato in mente di iscriverti?!  Essendo nata e cresciuta in montagna, precisamente in Valle Stura di Demonte, ho fin da piccola frequentato e amato questo ambiente, però avevo bisogno di ampliare i miei orizzonti ed imparare a muovermi in sicurezza in ambiente innevato...così sono approdata in Sucai...

E poi, “hai fatto carriera”? ...beh preferisco dire che ho fatto un po' di strada all'interno della Scuola (sono istruttrice sezionale) e poi ho avuto il desiderio di continuare a trasmettere ad altri la passione per questo fantastico sport, insieme agli amici che ho conosciuto in questi anni tra gli istruttori del corso SBA... 

Raccontaci uno dei più bei momenti di questi anni al CAI. Momenti belli ce ne sono tanti... Se devo sceglierne uno in particolare non potrei non menzionare "il mio primo 4000" con la tavola sulla schiena!!! Era uno SBA2 a marzo 2008, siamo andati a dormire al rifugio Teodulo per intraprendere la mattina seguente l'ascesa al Breithorn Occidentale (4.165 m) e poi scendere in traversata in Val d'Ayas.. Lo ricordo come una fatica immensa, avevo sofferto il mal di montagna, ma non scorderò mai la gioia che ho provato quando l'altimetro ha toccato i 4000 m di quota... Io, donna magrolina, con la tavola sulla schiena e le ciaspole nei piedi, passo dopo passo, senza mai mollare ce l'avevo fatta... avevo raggiunto il mio primo 4.000!!! E da quel momento in poi ci sono state molte altre avventure, altri 4.000, altre imprese sicuramente più impegnative di quella... ma ciò che mi ha lasciato questa esperienza è la consapevolezza che se ce l'ho fatta io quel giorno, con pochissima esperienza, con l'attrezzatura base e un po' improvvisata (avevo la tavola legata con delle corde ad un qualsiasi zaino da montagna e le ciaspole più economiche del mercato), possono farcela i miei allievi ed allieve anche alle prime armi...basta non mollare mai e passo dopo passo si arriva in cima...questo ti insegna la montagna... 

Una domanda seria: quanto è cambiato il ruolo della donna in questi anni all’interno del nostro sodalizio? Penso che, nonostante continui ad esserci una netta predominanza maschile, anche la donna possa riuscire a ricavarsi il proprio spazio, personalmente sono da anni la sola istruttrice di sesso femminile del corso SBA della Sucai, ma posso dire di sentirmi alla pari dei miei compari uomini... 

Dai, facciamone ancora una seria: ti abbiamo cambiato la vita? Perchè una ragazza dovrebbe iscriversi al CAI? Perchè il CAI ti da la possibilità di ampliare le tue conoscenze ed imparare ad andare in montagna in sicurezza, conoscendo allo stesso tempo tante persone che condividono le tue stesse passioni e che sicuramente diventeranno tuoi amici per molto tempo...probabilmente per tutta la vita... 

Grazie... e buona Festa della Donna, con la D maiuscola, a tutte!


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