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La Scuola Nazionale di Scialpinismo SUCAI Torino compie 70 anni

di Carlo Crovella

Con la stagione 2021-22, compie 70 anni la prestigiosa Scuola torinese della SUCAI, la prima creata a livello europeo in ambito scialpinistico.
Risale infatti alla stagione 1951-52 il primo "Corso Sci-Alpinistico Invernale" organizzato sotto l'egida della SUCAI Torino.
L'iniziativa di allora derivava dalla volontà di un gruppo piuttosto numeroso di sucaini del tempo, ma la determinazione risolutiva si deve ad Andrea Filippi.


 Andrea Filippi: suo il principale contributo per il varo del Corso 1951-52, di cui fu Direttore. Foto Arch. Andrea Filippi

Giovane sucaino del dopoguerra, nell'estate del 1946 Filippi fu uno degli ultimi compagni di cordata del grande alpinista Giusto Gervasutti.
Infiammato dall'ammirazione verso Il Fortissimo, Filippi ne voleva continuare anche la visione didattica. Già prima del conflitto, Gervasutti aveva prefigurato l’idea dei corsi invernali con uso degli sci, da inserire nell'allora Scuola di alpinismo del CAI Torino, dedicata a Gabriele Boccalatte. Lo scoppio della guerra impedì di varare concretamente questa iniziativa.


Stemma della Scuola Nazionale di scialpinismo SUCAI Torino

Alla fine della guerra, Gervasutti si avvicinò in modo particolare ai giovani (poco più che ventenni) della rinata SUCAI, la Sottosezione Universitaria del CAI Torino. Grazie alla sua esperienza, il Fortissimo dispensava suggerimenti e consigli e spesso partecipava alle riunioni operative dei sucaini.
La collaborazione si intensificò a tal punto che Gervasutti, Direttore della Scuola Boccalatte, decise di condurla in seno all’attività della SUCAI. Alcuni sucaini divennero aiuto-istruttori della Boccalatte, affiancando gli accademici (Ravelli, Bollini, Mila, Rivero ecc) che componevano l’Organico Istruttori.


L'Organico Istruttori della Scuola SUCAI era numeroso e qualificato anche in passato: esercitazione "Neve e valanghe", Capanna Mautino (Val di Susa), dicembre 1974. Foto. Arch. E. Mentigazzi

La Scuola era così ben strutturata che proseguì senza sbandamenti nonostante l’improvvisa scomparsa di Gervasutti (settembre 1946). Fu invece una molteplice pluralità di eventi negativi che determinò l’ibernamento della Boccalatte nel 1950, quando smise di esser operativa e fu sostituita da una Scuola di alpinismo del tutto nuova, intitolata proprio a Giusto Gervasutti e gestita da un altro gruppo di alpinisti torinesi.
Ma il mondo sucaino aveva preso gusto all’attività didattica e, dopo alcuni tentativi, l'intero ambiente, grazie alle spinta risolutiva di Filippi, decise di indirizzarsi verso lo scialpinismo, anche per un miglior rapporto numerico fra allievi e istruttori.
Così nacque il primo Corso SUCAI nel 1951-52, di cui fu Direttore proprio Andrea Filippi.


La celebre raccolta di itinerari scialpinistici pubblicata nel 1982 per i 30 anni della Scuola SUCAI. Foto Arch. C. Crovella

Da allora l'attività della SUCAI non si è mai interrotta, neppure nel recente periodo di pandemia: la Scuola è riuscita a realizzare alcune uscite durante le fasi consentite dalle normative e con il pieno rispetto dei criteri di sicurezza sanitaria.


Volume storico rievocativo edito per i 50 anni della Scuola SUCAI (2001): statistiche, gite, istruttori. Foto Arch. C. Crovella

Nel corso di sette decenni sono sensibilmente cresciute le dimensioni e l'importanza della Scuola SUCAI, che è una delle più rinomate d'Italia.


La Scuola SUCAI oggi: in vetta. Foto M. Orecchia

In 70 anni di attività, la storia della SUCAI (divenuta Scuola Nazionale nel 1968) si è rivelata molto articolata, ricca di contenuti e assai pregnante sul piano tecnico e umano.


La Scuola SUCAI oggi: "in cammino". Foto M. Orecchia

Moltissime novità, poi estesesi all'intero mondo scialpinistico, sono state concepite e perfezionate in ambito sucaino.
Per ricordare l'intensa esperienza di sette decenni, la Scuola SUCAI ha predisposto un'ampia e approfondita documentazione, corredata da preziose fotografie, ora a disposizione di tutti gli interessati sul sito istituzionale della Scuola.


In vetta, tocca al Direttore di turno ricordare che… la fiòca a ven mòla. Mont Telliers, febbraio 1987. Foto Arch. C. Crovella


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