Il Club 4000 festeggia i primi 25 anni
di Lodovico Marchisio
Il Rifugio Pian della Regina sito sopra Crissolo, ai piedi del Monviso, ha ospitato sabato 21 luglio c.a. l’evento dedicato al Club 4000 che festeggia quest’anno il venticinquesimo della sua fondazione.
L’iniziativa è stata promossa dall’alpinista “imperiese/crissolese” Stefano Sciandra, socio del Club e del CAI, con 43 quattromila in carriera ad oggi saliti.
Rifugio Pian della Regina sito sopra Crissolo, sede del meeting
Tale evento è stato organizzato in sinergia con la famiglia Genre, titolare del rifugio Pian della Regina anche patrocinante dell’evento con il Club 4000 medesimo insieme al CAI Monviso di Saluzzo (presente il suo presidente Franco Galliano che ha portato i saluti della Sezione), “Monvisosky” di Crissolo e “Kinesis” (educazione al movimento) di Sandro Favero, dottore in scienze motorie.
L’organizzatore Stefano Sciandra, che introduce quest’evento iniziato nell’accogliente “Sala Conferenze” del Rifugio Pian della Regina, alle 17 precise, ricorda che il Club 4000 è nato nel 1993 per iniziativa di Luciano Ratto (ospite d’onore di quest’evento) e Franco Bianco, come luogo di incontro fra alpinisti salitori dei "4000" alpini.
Breithorn Centrale - Foto: Luca Calzone, Club 4000
L'adesione all'associazione è aperta a tutti coloro che hanno nel proprio "carnet" salito almeno 30 vette delle 82 dell'elenco ufficiale UIAA. Il "Club 4000" si caratterizza pertanto come un’accademia onoraria e un riconoscimento alla carriera per gli appassionati di questo modo d’intendere l'alta montagna.
Al decimo anno di vita il “Club 4000” è entrato a far parte della grande famiglia del CAI come gruppo della Sezione di Torino, che oltre all'orgoglio di accogliere questa prestigiosa realtà, ha dato modo al gruppo stesso di avere una sede e più visibilità.
Brouillard - Foto: Francesco Rota Nodari, Club 4000
È stata questa sicuramente un’occasione in più per portare a conoscenza del folto pubblico (presente in sala nonostante il tempo pessimo con pioggia battente e nubi limacciose che salivano dal fondovalle precludendo la vista sul Monviso e le montagne attorno) il Club 4000 che ha tagliato in questi giorni il traguardo dei 500 soci provenienti da 12 Paesi diversi e iscritti al sodalizio.
Luciano Ratto e Stefano Sciandra
È stato quindi proiettato un breve filmato molto esplicativo di tutta l’intensa attività che svolge il “Club 4000”
Quindi è stato fatto salire sul palco l’ospite d’onore Luciano Ratto, che è stato il primo uomo al mondo ad aver scalato tutti gli 82 quattromila delle alpi ufficialmente riconosciuti dall’unione internazionale delle associazioni alpinistiche. Luciano, nato nel 1932 a Châtillon (Aosta), si è trasferito a Torino fino al 1973 e poi definitivamente a Druento. È ingegnere industriale, esperto di management, socio del CAI sezione di Torino dal 1956 e socio onorario della sezione di Châtillon dal 1998. Nel suo carnet alpinistico vanta oltre i 4000 delle Alpi, più volte ripetuti e saliti anche per vie di notevoli difficoltà tecniche, molteplici spedizioni nell’Hindu – Kush (Afghanistan), con la realizzazione di alcune prime ascensioni tra cui il Koh – J- Sharan di 6100 metri, alcune prime ascensioni sulle Alpi, come la diretta della parete est della Grande Rousse, alcune prime invernali, tra cui la Cresta De Amicis al Cervino e innumerevoli ripetizioni, vie di ghiaccio, di roccia e di misto, senza contare le salite e discese con gli sci, in veste d’istruttore di sci-alpinismo.
Durante il suo esaustivo intervento ha anche ricordato alcuni soci scomparsi di recente che fanno parte indelebile del Club tanto da essere sempre annoverati tra i componenti che hanno portato il Club ai 500 iscritti.
In vetta al Cervino - Foto: Luca Calzone, Club 4000
Inoltre per pura curiosità dei presenti, Luciano ha ricordato che la cernita degli 82 colossi delle Alpi avvenuta con esperti, contava all’inizio 128 cime tra gendarmi, doppie cime e “satelliti” minori tanto che oggi per portare un esempio pratico, sono esclusi da tale elenco ufficiale Il Roc (4026 m) al Gran Paradiso e il Balmenhorn o Cristo delle Vette (4167 m) nel gruppo del Monte Rosa).
Luciano ha ricordato infine che per salire tutti i quattromila delle alpi, essendo possibili vari concatenamenti durante un’unica uscita, in teoria potrebbero bastare dieci anni d’intensa attività alpinistica, ma che non occorre essere alpinisti provetti, bensì veri scalatori dediti alla fatica, alla preparazione atletica e a una vera passione per la montagna e che la collezione deve essere l’ultimo dei motivi per cui uno inizia a salire queste cime d’alta quota in quanto ne è solo una conseguenza.
Ha ripreso quindi la parola l’organizzatore e bravissimo alpinista Stefano Sciandra che ha presentato un filmato con tutti i suoi primi 40 quattromila raggiunti, con ampia ed esaustiva documentazione e in conclusione di serata ha presentato i suoi ultimi tre 4000 scalati di recente che lo hanno portato a 43 quattromila fatti sinora, l’ultimo dei quali salito in ricordo del suo compagno di cordata e socio del Club Franz Rota Nodari, caduto il 24 marzo di quest’anno nella discesa in corda doppia dal massiccio del Concarena.
È seguito un dibattito con un pubblico attento e interessato a questo riuscitissimo incontro che si è concluso con una ricca cena di prodotti tipici locali offerta dagli organizzatori, agli ospiti e ai loro accompagnatori.