
Tre cime avvolte nel mistero
di Lodovico e Walter Marchisio
La Rocca Seirasso sita in Val Maudagna, per intenderci sopra il comprensorio sciistico di Prato Nevoso, è poco più di un’elevazione rocciosa che non conta neppure salite alpinistiche notevoli per la qualità della roccia, se non una via di III grado sul suo spigolo ovest, pur tuttavia ha una sua storia particolare che ci coinvolge in prima persona e dato che i fatti valgono più di tante parole, invitiamo i lettori a salirne l’apice e di coglierne le proprie sensazioni personali. Non va innanzi tutto confusa con la Cima Seirasso che la sovrasta, raggiungibile anch’essa dal rifugio Balma al quale si perviene in auto su strada sterrata ma percorribile dalla maggior parte dei veicoli anche non a trazione integrale, ma un po’ alti da terra.
Entrambe le montagne, Cima e Rocca Seirasso, hanno questo quindi stesso punto di partenza: il rifugio Balma, nei cui pressi si trova un ampio parcheggio e dove ha fine la strada accessibile alle auto. Il primo e significativo aspetto che contraddistingue la nostra meta è il fatto che il 22 ottobre del 1994 l’amico Bruno Del Grande del CAI di Savona, in ricordo di mia mamma Ines, edifica su questa cima un piccolo altare religioso con una nicchia ove è stata posta l’immagine della Madonna d’Oropa a cui mia madre era particolarmente devota, identificando una fede cosciente che la Madonna è una sola anche se ognuno di noi la raffigura nell’emblema che gli è più caro.
La statua della Madonna Nera d’Oropa, secondo la tradizione, venne portata da Sant'Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla furia della persecuzione ariana; adoperandosi per la diffusione della devozione mariana. La prima stranezza consiste nel fatto che la stessa struttura religiosa è posta sulla Cima Seirasso mai raggiunta prima dal mio amico e quindi plasmata per puro caso a sua immagine e somiglianza. Per verificare questa strana coincidenza, prima di raccontare altri fatti a dir poco inusuali, vi descriviamo l’accesso a tre cime concatenate da un’interessante giro ad anello.
La Rocca Seirasso
Rocca e Cima Seirasso con digressione al Mondolè
Altezza massima raggiungibile: 2436 m
Tempo di salita: 4 h fin sulla cima del Mondolè (ultima cima dell’anello)
Tempo Totale (AR): 5 h (con ritorno diretto al Rifugio Balma)
Dislivello: 950 m circa compresi tutti i Sali-scendi
Difficoltà: EEA
Materiale occorrente: Bastoncini da trekking (spezzone di corda utile nel tratto della Rocca dell’Inferno, ma non indispensabile se si è con escursionisti preparati ad ogni terreno)
Accesso in auto: Autostrada Torino – Savona, uscita a Mondovì, Villanova, Frabosa Sottana, Miroglio, Prato Nevoso, strada sterrata al Rifugio Balma (Parcheggio)
Località di partenza e arrivo: Rifugio Balma.
Dal parcheggio nei pressi del rifugio privato (1860 m), scendere per una strada pastorale chiusa al traffico sino ad un secondo torrentello quasi sempre in secca nei mesi estivi (1700 m circa). Da qui parte un sentiero che in diagonale conduce ad un altipiano in vista della Rocca Seirasso (1926 m). Salire in diagonale verso destra (verso di salita) puntando in direzione (tracce) di una protuberanza rocciosa ove è situata una croce dedicata alla memoria di un alpinista colpito da un fulmine. Da qui puntare verso sinistra in direzione dei pascoli che cingono la cima della Rocca Seirasso che si sale senza difficoltà. Questa cima è molto frequentata dai pastori dei sottostanti pascoli. Mantenendosi in diagonale in direzione della malga dei pastori, si raggiunge un ben marcato sentiero che proviene dalla sottostante stradina e che punta verso Sud Ovest in direzione della Cima Seirasso che si raggiunge superando un ripiano roccioso, al di là del quale si prosegue per una piccola sella che fa da anticima. Da qui per il dorso pietroso fino alla croce di vetta (2436 m).
Ora si volge verso Nord in direzione della Colletta Seirasso; per intenderci verso l’inconfondibile (se non vi è nebbia) cima del Mondolè. Prima della Colletta tenersi in alto sulla cresta salendo in cima alla calcarea Rocca dell’Inferno (2307m) per brevi paretine e divertenti saltini (II° inf.) scavalcabili in direzione Sud Ovest (3 h). Si scende ora obliquando sotto la cresta fino ai piedi del contrafforte roccioso sommitale che si discende con passaggi non obbligati di I° e II° sino a raggiungere la Colletta Seirasso (2092 m). Da qui una traccia obliqua piegando a destra riprende il dorso in direzione della nostra ultima meta. Abbandonando il sentiero che conduce alla Colla della Balma continuare per la larga cresta detritica, che si fa più ripida nei pressi della vetta del Mondolè (2382 m), quarta ed ultima cima raggiunta (4 h).
La Rocca Seirasso dalla via normale
Discesa: Dalla cima si scende in direzione del Rifugio Balma per il sentiero molto diretto che fiancheggia le dirupate Rocche Giardina (2165 m) aggirandole per una ripida dorsale sempre ottimamente servita dal sentiero più frequentato della zona. Sul versante opposto, 200 m sotto la cima, vi è la “Grotta del Ghiaccio”, visitabile in 2 h con attrezzatura da speleologi e illuminazione propria (acetilene e pile frontali). Il nostro sentiero prosegue lunga la parte bassa della cresta che si fa via-via più prativa fino in vista del Rifugio Balma, al quale si perviene quasi direttamente (h 1 dalla cima del Mondolè).
NB: Se si vuole salire solo la Rocca Seirasso, dal parcheggio la si sale e scende in meno di 2 ore.
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