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Il 70° Corso di Alpinismo della Scuola Gervasutti è partito

19 maggio, Valle dell'Orco

Cose da non credere al 70° Corso: in tempi di 9c un Signore della montagna insegna ad un manipolo di giovani allievi l’artificiale. Per tutto il Sergent si ode l’antico canto del chiodo che "stai sicuro che questo tiene": Ugo Manera pianta un chiodo, staffa, chiodo, staffa e sale. Così, in pochi minuti si srotola sotto i nostri occhi una bobina di storia dell’alpinismo pratico: meglio di 10 conferenze.

Poco più in là, zona Incastromania, Andrea Giorda tiene una lectio magistralis sull’uso di nut e friend nell’arrampicata trad; Claudio Battezzati ipnotizza la platea con un discorso sapienziale sui chiodi: forma, materia e posizionamento. Ai ragazzi di bottega il compito di verificare per ogni allievo lo stato di conoscenza delle manovre fondamentali: tutto OK.

A seguire Fabietto – alias Fabio Ventre, reduce dalla salita in Yosemite Valley del Nose in tre giorni – monta fulmineo Incastromania, e tutti, allieve e allievi [tutti], la saliranno da primi posizionandosi i friend (naturalmente con una corda di sicurezza per evitare incidenti). Così dicasi per il primo tiro della Fessura della Disperazione, addomesticata magistralmente dai ritrovati della tecnica.

Per finire paghiamo il solito obolo di mortificazioni alla fessura Kosterlitz; “l’americano”, per farci capire il livello che bisogna avere per tentare certe imprese, la sale come per magia; gli altri: molti non si staccano da terra, un paio arrancano faticosamente sino alla fine – comunque bravi chi per la tenacia e l’impegno, chi per la riuscita. Per il primo giorno può bastare.

27 Maggio, Secondo giorno.

La gioiosa macchina da roccia della Gerva. Al comando del neo Direttore Floris, sotto l'occhio vigile del sempreverde Battezzati, dopo un Sabato di settaggio degli allievi, Domenica si sono sparpagliate per la Valle dell'Orco e Vallone di Piantonetto, cordate in tutti i settori e vie per tutti i gusti.

SERGENT: Nautilus , L'ultima follia di Sir Biss, Locatelli, Legoland, Mi Dissocio. CAPORAL: Orecchio del Pachiderma+Itaca nel Sole+ Rattle Snake. SCOGLIO di MROZ: Gogna, Impressioni di Settembre, Grassi, L’importante è Esagerare. 

Puntuale come da previsione è arrivato il temporale, sapientemente anticipato con una partenza antelucana e prima che la pioggia ci bagnasse in parete come pulcini, eravamo già tutti sulla via del ritorno: Gerva bagnata Gerva fortunata.

3 giugno, Castello Provenzale

“Io ho viste Ore che voi falesisti non potreste immaginarvi: macchine cariche di alpinisti semiaddormentati al largo della Carello, e ho visto piantare i chiodi al lume delle frontali alla Castello Provenzale”

Non è l’incipit di un racconto visionario di un corso di alpinismo del 2080, ma la cronaca veritiera della seconda uscita della Gerva: destinazione Chiappera, Val Maira.

Appuntamento alle ore 04.30, partenza alle ore 04.31. Arrivo previsto alle ore 07.00.

Nessuno ci avrebbe giurato, eppure gli unici ad arrivare in ritardo sono quelli che avevano dormito in loco. Alle 07.10 tutti scalpitavano ai cancelli di partenza; gli allievi più diligenti con le relazioni in mano, altri con in mano lo stomaco, vittima delle mille curve della Val Maira.
Rocca Castello, Rocca Provenzale.

Dove vai? Cosa fai? Le cordate si distribuiscono diligentemente, trovando destinazioni diverse, dalla Provenzale alla Rocca Castello con le vie Attila e Bonino/ Perino/Girodo(integrale), Passeri, Genovesi Est, Balzola e Diedro Calcagno. E così le Rocche si punteggiano dei versi tipici della fauna arrampicante: tieni corto, recupera, molla tutto, dammi corda, libera, perché non sono stato a casa a dormire con sto tempaccio.

E poi giù le doppie o la discesa dalla normale della Provenzale prima che 3B Meteo enunciasse la sua previsione.

E fu sera e fu temporale: 03 Giugno 2018 seconda uscita.

Alè Gerva!

 

www.scuolagervasutti.it

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