
Più di 70 partecipanti alla 17ª edizione dell'escursione al Parco Dora
di Alberto Rossignoli
Il Gruppo Escursionismo Tutela Ambiente Montano del CAI UGET e del CAI Sezione di TORINO, della Sottosezione GEB (Circolo Unicredit), dell’Intersezionale CAI Valle di Susa e la fattiva collaborazione dei Comuni di Bussoleno e di Chianocco e dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, con l’attiva compartecipazione di molte Associazioni del Territorio (FAI Delegazione della val di Susa, Valle Susa Tesori d’Arte, Pro Natura, FIE e Mountain Wilderness) hanno dato vita domenica 8 aprile 2018, alla riuscitissima gita – incontro (ricorrente ogni anno) che percorre tratti diversi lungo le sponde o sui sentieri balconi della nostra valle.
Questa diciassettesima edizione dell’escursione finalizzata alla valorizzazione e alla conoscenza dei territori attorno alla Dora Riparia, ha visto confluire più di 70 persone, nonostante il “meteo” avverso che prevedeva una pioggia che non si è poi verificata se non alla fine del percorso. Le formazioni nuvolose hanno però impedito (non si può avere tutto …) di ammirare gli stupendi panorami sulla bassa ed alta Valle di Susa e sul gruppo montuoso Orsiera – Rocciavrè (dirimpettaio al nostro sentiero), cosa che era avvenuta durante i sopralluoghi di novembre e febbraio per organizzare questa giornata.
Il ritrovo e incontro fra i vari gruppi è avvenuto presso la stazione ferroviaria di Bussoleno alle ore 8.40. Un plauso va agli organizzatori: Arnaldo Reviglio (delegato del FAI Valsusino e socio CAI di Avigliana), Lodovico Marchisio (accompagnatore di escursionismo ed attivissimo socio CAI che nel lontano 1997 aveva per l’appunto ideato ed individuato con le realtà locali questo percorso), Maria Tamietti (accompagnatrice sezionale che ha collaborato a curare tutta la parte logistica e organizzativa) e infine il sottoscritto (quale socio attivo del CAI GEB) che ha chiuso il folto gruppo dando una mano all’intera organizzazione. Considerevole anche l’impegno di Chiara Oliva (volontaria del FAI) che, oltre ad aver percorso con la famiglia l’intero itinerario, ha facilitato alcuni aspetti delle visite culturali.
Alla stazione di Bussoleno (punto iniziale della giornata) vi era ad attenderci Andrea Bonelli, delegato per la cultura del FAI Valsusino, che ci accompagna ed illustra in tutta la parte culturale della gita. Si parte quindi per il centro medioevale di Bussoleno attraversando il Ponte sulla Dora Riparia, con accenni sui resti della cinta muraria e del vecchio ponte, la Porta Medioevale (ingresso del Centro Storico) e transitando davanti alla Locanda della Croce Bianca (Casa Amprimo) e raggiungere il Mulino Varesio, vera “chicca storica” in fase di ristrutturazione, accolti da Dino Varesio (discendente degli antichi proprietari) e dall’assessore Pasquale Andrea Malacrinò del Comune di Bussoleno (il Comune è proprietario della struttura).
Il Mulino Varesio
Si procede quindi per Casa Aschieri e Piazza del Comune (Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, con annesso campanile romanico). Si prosegue sino al Piazzale del Mercato dove ad attenderci vi sono il bus del CAI e la “navetta” messa a disposizione dal Comune di Chianocco. Tali mezzi ci conducono a Chianocco all’inizio del “Sentiero delle Vigne”che si percorre a piedi per visitare i ruderi (colpiti in tempi passati dall’alluvione del Prebec con l’intero paese, che è poi stato ricostruito più a monte) ed ammirare l’intatto campanile romanico della vecchia chiesa di San Pietro, per poi raggiungere la Casaforte del XIV secolo.
La Casaforte di Chianocco
È qui da ringraziare Mario Cavargna, presidente di Pro Natura Piemonte, che ci ha permesso la visita e, pur, non potendo presenziare di persona per altri pressanti impegni, ci ha trasmesso i suoi saluti. Qui ci ha accolti Mauro Russo (già Sindaco di Chianocco dal 2004 al 2014 e attualmente vice sindaco) che insieme ad Andrea Bonelli ci accompagnano poi verso la Cappella di Sant’Ippolito presso il Cimitero (chiavi in Comune per eventuali visite del ciclo affrescato) e successiva vista del Castello. Poco dopo si raggiunge l’ingresso dell’Orrido di Chianocco e s’imbocca il “Sentiero degli Orridi” che inizialmente percorre il vallone del Prebec (destra orografica). Si raggiunge, con 400 m di dislivello circa, la borgata Molé con vista sui calanchi (ciuché, o piramidi d’erosione) e visite alla Cappella di S. Barnaba e alla vecchia scuola, aperte per l’occasione grazie alla cortesia e disponibilità di Angelo Boldini (residente ancora qui tutto l’anno). È seguita la presa visione della lapide che ricorda la collaborazione della popolazione con i partigiani (Brigata W. Fontan) e la visita del torchio antico per la spremitura dell’uva e delle noci. Successiva sosta “picnic” dove abbiamo potuto apprezzare la cortesia di Serge Truchet (accompagnatore di montagna, residente presso St. Jean de Maurienne) che ha offerto vino Chardonnet e altre specialità tipiche della Savoia. Più avanti si è proceduto allo scoprimento della targa voluta dagli Enti organizzatori e dal Comune di Chianocco per il ventunesimo anniversario dalla realizzazione del “Sentiero degli Orridi”.
Lo scoprimento della targa
Tale evento viene dedicato alla memoria di Gaspare Giai e di Elisio Croce, sindaci Valsusini che hanno contribuito alla realizzazione di tale percorso. Hanno preso la parola Luca Croce (figlio del compianto Elisio) che ha ringraziato commosso per questa bella iniziativa, Il vicesindaco di Chianocco Mauro Russo che è stato allievo di Gaspare Giai, sindaco per cinque mandati e Lodovico Marchisio che ricorda l’importanza di allungare questo percorso da Villar Dora a Novalesa, come era già sua intenzione da anni, in quanto primo ideatore di questi percorsi e perché esprime la volontà dei due sindaci a cui è stata dedicata questa targa.
Si prosegue quindi per il “Sentiero Balcone” che raggiunge le borgate di Lorano e Pietrabianca, che rientra nel territorio di Bussoleno, transitando per la “Comba delle foglie”, accanto ad una falesia adibita all’arrampicata e guadando, dopo la Casa di Campobenello, il Rio Moletta. Qui, grazie all’aiuto di alcuni escursionisti, vista la piena del torrente, sono tutti transitati! Si raggiunge quindi in leggera salita l’abitato di Falcimagna (o “Falcemagna”) ove ci attendono i guardaparco dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, Alberto Cellerino (che successivamente condurrà a valle con l’auto di servizio i gitanti più esausti) e Luca Giunti, che ci illustra, con l’empatia e la profonda conoscenza che lo contraddistinguono, le particolarità di questo fragile ecosistema delle riserve protette, della presenza di piante mediterranee come il leccio e il “ginepro coccolone” dei luoghi SIC (Siti di Interesse Comunitario), della flora e fauna autoctona e degli incendi dolosi di fine ottobre 2017, con una dettagliata spiegazione dei danni procurati ed il richiamo e il monito per difendere e salvaguardare i territori in cui viviamo.
La lezione di Luca Giunti
Si prosegue per Case Trucco e poi s’inizia la discesa su Foresto, transitando per le “Oasi xerotermiche della Valle di Susa”. Raggiunto l’Orrido di Foresto, con successiva visita all’imbocco del medesimo e al lazzaretto, ci attende il sindaco di Bussoleno Anna Maria Allasio. Ci sono state illustrate le particolarità della frazione (comune autonomo sino al 1928): l’ex municipio, la parrocchiale e il campanile romanico nel locale cimitero. Ai saluti finali delle autorità, degli organizzatori e degli accompagnatori è seguito un plauso all’unisono dei partecipanti entusiasti della ricca giornata sotto i suoi vari aspetti e sfaccettature: escursionistico, storico – artistico e naturalistico. Si è poi fatto ritorno a casa con i bus del CAI – TAM e della “navetta”, messa a disposizione del Comune di Bussoleno, alla stazione ferroviaria per quanti erano giunti in treno o con mezzi propri.
Il lazzaretto di Foresto
Le foto a corredo sono di Raffella Gastaudo, Arnaldo Reviglio e Lodovico Marchisio
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