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Le cose belle succedono per caso

di Davide Lovera, allievo della Scuola di Alpinismo G. Gervasutti

Come le più belle cose, è successo tutto per un puro caso, durante una calda giornata d'agosto nella Torino che non ti lascia respiro, con una gran voglia di viver la montagna d'estate dopo tanti anni passati vivendo al mare e così mi convinco di fare la mia prima iscrizione al CAI. Ed ecco che vengo a sapere del corso d'arrampicata su roccia, proprio quello che stavo cercando per vivere la montagna in una dimensione più intensa. Sono due le scuole da poter scegliere e quasi a caso, forse per la bella locandina, ecco la scelta: la Gerva!

Non conoscevo nulla della scuola e della sua storia, il giorno della presentazione eravamo tantissimi e gli istruttori ci hanno illustrato il programma del corso; sicuramente una sfida molto entusiasmante per chi partiva da zero come me. Sentir parlare di Gervasutti e delle altre figure che hanno reso grande questo gruppo e poter pensare, anche solo da allievo alle prime armi, di esser in piccola parte partecipe di tutto ciò non può che trasmettere una forte emozione.

Non mi ero ancora completamente reso conto dell'avventura in cui mi stavo imbarcando, ma una sensazione di sfida, entusiasmo e adrenalina mi scorreva dentro come non mai. Questo non è un semplice corso per imparare ad arrampicare, questa è una scuola e come in ogni buona scuola c'è la passione di voler insegnare. I maestri si sono avvicendati durante le lezioni e le uscite per cercare in tutti i modi e con estrema pazienza di farci assimilare nozioni teoriche e pratiche, mettendo a rischio la loro stessa incolumità per il solo piacere di trasmettere la loro passione. I posti visitati sono stati molto belli e tutti hanno lasciato un'esperienza unica, le placche di Machaby, i paesaggi di Rocca Sbarua e le meravigliose falesie vista mare a Finale Ligure solo per citarne alcuni, e a seguire l'immancabile birra che dopo giornate così intense la assapori in modo unico.

Col passare del tempo ho capito quale fortuna è stata quella d'aver fatto parte di questo gruppo, la storia della scuola è davvero affascinante, dalla Gervasutti sono passati alcuni dei grandi protagonisti dell'alpinismo. Tra questi, Ugo Manera, con il quale ho avuto la fortuna di potermi trovare in parete a fare una via insieme a lui. Non si può descrivere la sensazione di vedere uomini così tenaci ancora alle prese con sfide che farebbero rabbrividire di paura la maggior parte delle persone che conosco. Credere nelle nostre capacità, comprendere i propri limiti per poi provare a superarli, sono concetti alla base della nostra sopravvivenza ed evoluzione, la montagna rende più facile capire tutto questo e ci fa sentire più umani. Cos'è l'arrampicata se non una meravigliosa metafora della vita?

Quello che mi ha lasciato il corso alla fine non è stato tanto l'aver imparato ad arrampicare, anche perchè la mia strada per definirmi capace ad arrampicare è ancora molto lunga, ma l'aver trovato un gruppo di compagni con il quale condividere paesaggi, passione, fatica, sincerità, amicizia e meraviglia come solo la montagna è in grado di dare. Grazie alla Gerva per avermi fatto vivere tutto questo!

 

Davide Lovera

allievo della Scuola Nazionale di Alpinismo G. Gervasutti


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