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Il senso e l'effettività delle agevolazioni ai Soci nei Rifugi Cai

di Vincenzo Torti, Presidente generale del CAI - Club Alpino Italiano

«I Rifugi per gli scalatori sono frutto della generosità, dei sacrifici e della dedizione di tante persone, cittadini e valligiani, che li hanno costruiti, ricostruiti, gestiti, conservati e migliorati a vantaggio della grande famiglia degli appassionati della montagna». Questa l’efficace sintesi di Samuele Manzotti nella presentazione di “una parte importante e meno nota della storia del Club”: quella dei nostri Rifugi.

Anche se molto è cambiato da quel 1864, quando Simondi di Barge lanciò l’idea, poi realizzata, di un primo ricovero presso l’Alpetto, lungo la salita al Monviso, è comunque doveroso sottolineare quale sia stato, costante nel tempo fino a oggi, il ruolo essenziale dei nostri Soci nella realizzazione di quello che, a pieno titolo, costituisce il “Patrimonio di tutto il Sodalizio”. E se la rafforzata sensibilità ecologica ha fatto sì che, attualmente, si debba guardare piuttosto alla valorizzazione dell’esistente, con interventi mirati alla tutela ambientale, assicurando adeguate condizioni di accoglienza, improntate, però, a sobrietà e sorrette da energie rinnovabili e da una corretta gestione dei reflui e dei rifiuti, ciò non significa che l’impegno di Soci e Sezioni al riguardo sia, oggi, inferiore a quello dei nostri Padri.

Dobbiamo, quindi, muovere da queste innegabili premesse per meglio comprendere le ragioni delle novità introdotte nel Tariffario Rifugi 2018 dalla neo insediata Commissione Rifugi ed Opere Alpine, presieduta da Giacomo Benedetti, al fine di assicurare ai Soci, in modo convinto e condiviso con tutti i protagonisti di questo ambito, quel trattamento agevolativo che loro compete in funzione storica e redistributiva, quale effetto dell’impegno dei molti che hanno consentito la nascita e che consentono la permanenza dei nostri Rifugi. Si tratta della concreta applicazione degli indirizzi del CC e del CDC, puntualmente illustrati nel numero di gennaio di questa stessa rivista nella rubrica “Il Consiglio informa”, dedicata a “Il Rifugio, la casa dei Soci Cai”, che invito tutti a leggere con attenzione. Un Tariffario che nasce con la precisa volontà di recuperare chiarezza, da un lato, ed effettività nel trattamento di favore riservato ai Soci nei nostri Rifugi, dall’altro, con un occhio di particolare riguardo ai giovani, tali considerati non più fino ai 18, bensì fino ai 25 anni.

Ora, poiché il complesso mondo dei Rifugi coinvolge diversi protagonisti e, in particolare, le Sezioni proprietarie, i Gestori e i Soci, questi ultimi non solo e non tanto come frequentatori, ma anche in quanto volontari che, con un’attività diretta o anche con la sola iscrizione e con la quota destinata al Fondo di solidarietà pro-Rifugi, contribuiscono alle manutenzioni e agli adeguamenti delle strutture, si è ritenuto necessario creare un’occasione di confronto e di dialogo. Per questo la Giornata Internazionale delle Montagne del 2017 è stata dedicata al Convegno “I Rifugi alpini del Cai: protagonisti a confronto”, nel contesto della seconda edizione di “Cime a Milano”, ospitati dall’Università Statale. Nell’occasione si è inteso sottolineare che, se pure l’attività imprenditoriale dei Gestori merita il massimo rispetto e collaborazione, deve, al contempo, essere garantita la peculiare identità, storica e associativa, delle nostre strutture.

In quest’ottica, i Gestori non possono essere considerati esclusivamente come imprenditori, ma assumono il ruolo di coprotagonisti di quella funzione di presidio ambientale, culturale e territoriale acquisita nel tempo dai Rifugi del Cai, dove offrire, da un lato, e trovare, dall’altro, accoglienza, ospitalità e disponibilità informativa e formativa. In pari tempo, però, si è ribadito il forte richiamo alla necessità di recuperare il massimo dell’educazione in tutti i rapporti. Si tratta di uno dei due soli doveri che il nostro Statuto, unitamente alla correttezza, pone esplicitamente a carico di ciascun Socio (art. 9): un’educazione che deve improntare costantemente i rapporti reciproci tra Soci e Gestori, con la consapevolezza che sono la sobrietà e l’essenzialità i caratteri distintivi delle strutture del Sodalizio.

Con la certezza, quindi, che quanto previsto dal nuovo Tariffario e le poche regole che lo accompagnano, nel dichiarato intento di vederlo effettivamente applicato, possano costituire un primo passo verso una nuova dimensione dei rapporti tra Soci, Sezioni proprietarie e Gestori, faccio mia la riflessione di Lorenzo Cremonesi nel suo Il piacere del tempo nei rifugi: «il punto è tenerci i progressi innegabili che hanno infinitamente migliorato molti rifugi negli ultimi due decenni – stando comunque attenti a che non divengano hotel a cinque e neppure tre stelle, nel pieno rispetto dei prezzari Cai».

 

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Pubblicato originariamente sul numero di Febbraio 2018 di Montagne360, la rivista del CAI - Club Alpino Italiano.

In foto: il Rifugio Vittorio Emanuele II al Gran Paradiso


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