
Tutti i Colli di Annibale
di Mauro Brusa
Un recente articolo pubblicato dal quotidiano torinese “La Stampa” riprende una teoria già esposta dagli autori un anno fa e illustra una nuova interpretazione dell'annoso dibattito sul luogo di transito delle truppe cartaginesi di Annibale attraverso le Alpi, con tanto di elefanti al seguito, per dare inizio alla Seconda Guerra Punica contro Roma, nel 218 a.C.
Una squadra di ricercatori canadesi avrebbe determinato, in base a evidenze riscontrate sul terreno (ingenti quantitativi di sterco di cavallo depositati a 40 cm di profondità nel sottosuolo, al Pian del Re), che l'esercito cartaginese valicò il Passo delle Traversette, 2950 m slm accanto al Monviso, quasi confermando una radicata leggenda valligiana.
Il valico effettivamente utilizzato è l'unico elemento della Seconda Guerra Punica che ancora sfugge alla storiografia e le testimonianze degli storici dell'antichità (Polibio, Tito Livio) – peraltro non coeve ma di parecchio successive – non forniscono indicazioni univoche.
Nel tempo diversi valichi sono stati accreditati del passaggio di Annibale: il Col Clapier (uno dei più gettonati), il Moncenisio, il Monginevro, il Piccolo San Bernardo ecc. ecc. Manca solo il passo del Brennero, poi ci sono tutti, per un'immaginaria Grande Traversata delle Alpi ante litteram.
La targa al Colle Clapier, in Valle di Susa, che ricorda il passaggio di Annibale
Ma torniamo all'ipotesi più recente - le Traversette, valico ad alta quota che collega la Valle Po (Italia) con la Valle del Guil (Francia) tutt'oggi difficoltoso e pericoloso, specie dal versante italiano - e (mi perdonino i miei affezionati 25 lettori) affidiamoci alla Storia.
Allo scopo di incrementare i traffici commerciali con la Provenza e al tempo stesso rendere più sicuro il transito delle carovane someggiate, che nel Passo delle Traversette trovavano un ostacolo di non poco conto e sovente impraticabile, il Marchese di Saluzzo Ludovico II promosse la realizzazione del Buco del Viso, il primo traforo delle Alpi, lungo 75 metri, con gli ingressi ad una quota inferiore rispetto al colle. L'opera fu ultimata alla fine dell'estate del 1480.
All'inizio del XVII Sec. la galleria perse via via importanza, fino ad essere dismessa. Fu riaperta il 25 agosto 1907 grazie ad un finanziamento governativo con il contributo della Sezione di Torino del CAI.
Il Passo delle Traversette oggi
Ora una domanda sorge spontanea, senza alcuna pretesa di competere con la scienza dei ricercatori universitari: ma se nel XV Sec. il Passo delle Traversette era ostico per uomini e muli, quasi millesettecento anni prima ci passarono gli elefanti?
Ai posteri l'ardua sentenza...
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