
IL BEC DI ROCI RUTA: UNA GUGLIA TRA I BOSCHI DI CONIFERE
di Luca e Matteo Enrico, Gruppo Rocciatori Val di Sea
Il Bec di Rociruta è un’elegante guglia di grigio gneiss-granitoide che si innalza dalle verdissime e rigogliose foreste di conifere che ammantano i fianchi meridionali della Val Grande, sopra la frazione Alboni. Il posto è meraviglioso, un vero balcone sulla valle e sulle selvagge montagne della Gura, e l’arrampicata si svolge su bellissimi muri e tecniche placche di roccia eccellente, pur non mancando le fessure...
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La prima via a Rociruta risale al 1964 quando Gian Piero Motti, insieme a Fassio e Marchionni, salì lo “Spigolo di destra”, tre anni più tardi Fulgenzi e Re aprirono la “Via Centrale”, oggi anche detta “Fessura Re”. Il grande protagonista fu però Gian Carlo Grassi che seppe valorizzare tutti i versanti tracciando, insieme a Elio Bonfanti e Aldo Morittu, vie attrezzate con spit. Ogni via aveva un suo colore, una bianca, una viola, una arancione e così via, un caleidoscopio di colori che permetteva all’arrampicatore di individuare l’itinerario prescelto.
Purtroppo quell’attrezzatura, molte volte artigianale, iniziò presto a sentire il peso degli anni e degli agenti atmosferici. Fu così che, a partire dal 2009, Elio Bonfanti iniziò una meritoria opera di sostituzione e ripristino dei vecchi spit. Opera che però, vista la quantità di tiri e vie, potè essere solo parziale e così alcuni itinerari stupendi restarono ostaggio dell’attrezzatura originale, ormai assolutamente inaffidabile. Ad esempio la parte superiore della grande placconata centrale. Tiri molto belli, in puro stile granitico, in cui non basta la sola forza ma serve un uso sapiente dei piedi per riuscire, passaggio dopo passaggio, ad arrivare in sosta.
Bisognava assolutamente correre ai ripari.
Dopo giorni di lavoro sono così rinate le vie “Base Jump” e il “Tempo di Mudjakewis” ed è pure stato ripristinato il primo salto di “Una favola per Dinda”.
Il lungo lavoro di pulizia, rimozione dei vecchi spit e golfari (…che non erano i resinati che vediamo oggi in falesia, ma pericolose “protezioni”, rimosse con 3-4 colpi di martello!) e di richiodatura è stato ripagato dall’estrema bellezza della scalata e delle linee, un po’ riviste e raddrizzate per dare continuità all’arrampicata ma soprattutto per renderla tutta fattibile in libera, con difficoltà omogenee.
Nel frattempo il solito Bonfanti ha rivisto “Soli nel Sole” e aperto una variante tutta nuova, la “Meglio soli”.
Ma il lavoro per rendere di nuovo scalabile l’intera guglia è ancora lungo, in particolare in progetto c’è la richiodatura della storica “Fessura Re” e della parte alta della via “Una favola per Dinda”, un altro bel modo per arrivare al palo piantato sull’aerea cuspide.
Intanto andate a fare del Base jump a Rociruta e, se non vi manca, spendete un po’ di Tempo su Mudjakewis, ne rimarrete soddisfatti!! Un bel modo per passare un bella giornata di arrampicata in questo luogo meraviglioso.
Ruta infatti, essendo ubicata in una posizione molto favorevole, in alto e in pieno sud, è in fondo utilizzabile in tutti i mesi dell’anno, comprese le belle giornate invernali, a patto che non ci sia neve.
Le vie e i gradi
Base Jump: 6b/6b+ il primo tiro (40m), 6b+ il secondo tiro (45m), 6a+ il terzo (25m), 6b l’ultimo (35m). Obbligatorio: 6a+.
Tempo di Mudjakewis: 6c il primo tiro (40m), 6b+ il secondo (45m), poi se si vuole si può uscire da Base Jump (…allo studio la possibilità di un’uscita indipendente). Obbligatorio: 6a+.
Una favola per Dinda: 6b+ con un tratto di 7a/7a+
Soli nel sole: 6a+/6a/6b/6a
Meglio soli: 6a+/6b+
di Luca e Matteo Enrico, Gruppo Rocciatori Val di Sea
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