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Federico Collino, tra musica e pittura

Editoriale

A Federico Collino (Pinerolo, 1869 – Torino, 1942), compositore, esecutore, direttore d’orchestra e docente al Liceo Musicale, ma anche valente pittore, il Museomontagna in collaborazione con la Società Storica delle Valli di Lanzo dedica la mostra antologica Federico Collino tra musica e pittura. Dal Conservatorio di Torino ai paesaggi della Valle di Viù, dal 20 gennaio al 17 aprile 2017.

A 13 anni Federico Collino inizia il Liceo Musicale di Torino, dove studia Oboe, Pianoforte, Armonia, Solfeggio, Corno inglese. Si diploma nel 1891 in Contrappunto e Composizione, con 10 e lode. Nello stesso anno viene assunto dal Comune di Torino con nomina a Maestro di oboe e fagotto presso il Liceo Musicale. Dal 1892 inizia a rappresentare alcune sue composizioni, a partire dal Circolo degli Artisti di Torino, con l’opera comica in tre atti Donna Fabia, su libretto di Desiderato Chiaves. Suona come primo oboe e corno inglese al teatro Regio e al teatro Carignano; dirige al teatro Vittorio Emanuele come Maestro sostituto per la stagione autunnale 1895.

Parallelamente, dal 1896 coltiva la passione per la pittura. Le sue vacanze a Usseglio (nelle Valli di Lanzo) sono momento prediletto per dedicarsi a realizzare bozzetti e dipinti di piccolo formato che ne riprendono scorci caratteristici. Parallelamente l’artista, nei decenni successivi, produce anche ritratti di persone care e vedute di paesaggi torinesi, lacustri e collinari.

La sua carriera di musicista prosegue, con la composizione, con la direzione d’orchestra e con l’insegnamento. Nel 1916, dopo il pensionamento del direttore Giovanni  Bolzoni, Collino assume la direzione interinale del Liceo Musicale, mantenendola fino al 1923; da quell’anno – in cui viene nominato direttore Franco Alfano – Collino sarà vicedirettore, carica che mantiene fino al 1935.

La sua produzione pittorica oggi è pressoché sconosciuta, così come la sua opera musicale. Della sua attività figurativa restano circa trecento fra disegni, pastelli e olii, mai esposti al pubblico.

Su iniziativa della famiglia e con la collaborazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino e della Società Storica delle Valli di Lanzo, è stato possibile avviare un lavoro di recupero, studio e valorizzazione delle sue attività, in parte già iniziato dal Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino nel 2005 sulla sua produzione musicale.


Richiedi il Giornale di mostra al Museo Nazionale della Montagna o presso la Segreteria CAI Torino in Via Barbaroux 1



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