
Salento: tra menhir e uliveti nella Puglia sitibonda
Un bel trek con due viaggi decisamente faticosi, ma ne valeva la pena. Sveglia alle 2.30 (sic!), almeno per quelli che non hanno optato di andare a dormire nei pressi di Malpensa (che del resto si alzano alle 4.00). Un bel viaggio fino a Bari dove incontriamo il Naturaliter di turno, che è Mario, un giovane simpatico, professionale e molto disponibile, come tutti i suoi compagni di tribù, e Luigina, che sarà la nostra guida sul territorio che conosce molto bene per essere una salentina verace e innamorata della sua terra.
L’inizio del trek non è sportivo, ma biecamente turistico: sulla strada per Lecce ci fermiamo a visitare Alberobello, uno di quei posti dove si va perché Hollywood e Disneyland sono troppo fuori mano. Il ristorante, invece, è schiettamente salentino, per fortuna, e ci permette di sanare il vuoto di una colazione di sopravvivenza fatta quasi dodici ore prima.
Arriviamo a Lecce in tempo per una veloce visita al centro, e abbiamo la fortuna di assistere alla solenne funzione per la Pentecoste di fronte al Duomo, con tanto di arcivescovo e clero in gran spolvero, uno spettacolo tra straordinarie architetture che più barocche non si può. Rientriamo in albergo, un quattro stelle specializzato in convegni dove per altro servono un’ottima colazione. Ben pasciuti, cominciamo a camminare in quella che sarà una delle tappe più lunghe, lungo una costa ora rocciosa ora sabbiosa. Ad un certo punto dobbiamo calzare gli scarponi per superare un breve tratto roccioso lambito dalle onde, poi è di nuovo sabbia. Lo spettacolo della costa cambia continuamente e finalmente arriviamo in vista delle bianche case di Otranto, dove ci sistemiamo in due b&b e si va a cena. Da questo momento è opportuno tralasciare ogni commento sulle colazioni e sui pasti, per non incorrere nella taccia di crapuloni da parte della fazione ascetica e spartana del popolo geatino. Basterà dire che né qui né in seguito nessuno ebbe a soffrire i morsi della fame...clicca qui per l'articolo completo!
di Giorgio Inaudi
Foto di Mattero Bucciarelli
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