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Un Principe in copertina. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi

Torino, Museo Nazionale della Montagna dal 21 maggio all'11 settembre 2016 

1906: centodieci anni fa Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, esplorava e saliva le principali vette del massiccio africano del Ruwenzori. La stampa dedicò all'impresa ampio spazio e numerose copertine delle principali riviste dell'epoca. Altrettanto era avvenuto anni prima per l'ascensione al Sant'Elia, in Alaska (1897), e l'avventura con la Stella Polare al Polo Nord (1900). Stessa cosa succederà nel 1909 con la spedizione in Karakorum e poi a seguire per vari e molteplici avvenimenti, fino alla sua scomparsa in Somalia nel 1933.
La mostra, allestita dal Museomontagna nella sua sede al Monte dei Cappuccini, a Torino, è un viaggio tra le copertine delle principali testate italiane e non, alla scoperta di un grande personaggio.

Una vita quella di Luigi Amedeo di Savoia all'insegna dell'avventura, dai viaggi intorno al mondo sulle navi della Regia Marina alla corsa al Polo Nord, dall'esplorazione nel Corno d'Africa alla scalata delle grandi montagne del globo, da tempo all'attenzione dell'alpinismo internazionale. Un'epopea, quella del duca degli Abruzzi, raccontata come una favola dalle copertine dei giornali del tempo, testimoni di quanto le gesta del principe un tempo riuscissero a intercettare l'interesse della nazione. Marinaio e alpinista, esploratore e grande sportivo, in grado di muoversi con disinvoltura tanto a corte quanto nelle foreste del Continente nero, sulla banchisa artica o nel mondo delle altezze, il giovane Savoia possedeva tutte le caratteristiche dell'eroe popolare. Con la complicità di una comunicazione sapiente, che non esitava a ricorrere anche ai mezzi tecnici della modernità (basti pensare al cinema), nei primi decenni del Novecento le imprese del principe contribuirono ad alimentare l'immaginario dell'epoca.

Agli occhi degli italiani del primo Novecento il duca degli Abruzzi doveva apparire come un ambasciatore della modernità. Un anticipatore del futuro, capace di promuovere all'estero l'immagine fresca e dinamica di un Paese che nella realtà stentava a lasciarsi alle spalle la profonda crisi economica e politica dei decenni postunitari. Con una naturalezza e una disinvoltura che potevano tranquillamente farsi beffe della tradizione politica, e bagnare addirittura il naso ai britannici nella competizione polare, sul Ruwenzori e sulle vette più alte del Karakorum.

La mostra, organizzata dal Museomontagna, con la Regione Piemonte, con la collaborazione della Città di Torino e del Club Alpino Italiano, espone la collezione completa di copertine dedicate al Duca degli Abruzzi conservata nel Centro Documentazione del Museo.

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