img
img
calendario

La biodiversità nel Parco del Po piemontese: intervista a Sandra Buzio

di Jessica Pedone

In questo momento storico, la biodiversità è un tema molto sentito che richiede particolare attenzione. La biodiversità costituisce infatti la rete della vita e la sua conservazione è fondamentale non solo per il suo valore intrinseco, ma anche perché ci aiuta a combattere i cambiamenti climatici e ad adattarci ad essi, oltre che a ridurre l’impatto dei pericoli naturali.

Tuttavia, oggi la tutela della biodiversità è minacciata da vari fattori, quali lo sfruttamento del suolo, i cambiamenti climatici, l’inquinamento e le specie esotiche invasive.

In occasione della Giornata mondiale della biodiversità che si è tenuta lunedì 22 maggio, abbiamo avuto il piacere di approfondire l’argomento con Sandra Buzio, environmental technician del Parco del Po piemontese.

 

Cosa significa essere un tecnico ambientale all'interno di un'area protetta?

Il tecnico di un Parco naturale si deve occupare di molteplici aspetti e ha competenza in vari settori. In particolare, si affrontano aspetti che riguardano la tutela ambientale, le sue violazioni, le normative come supporto all'attività di vigilanza dei guardiaparchi, la progettazione ambientale intesa come riqualificazione di aree degradate o realizzazione di habitat, il monitoraggio faunistico, la gestione forestale e la valutazione degli impatti che nuovi progetti possono provocare sull'ambiente naturale.

I progetti possono interessare varie tipologie di habitat o specie animali e vegetali, che bisogna conoscere bene nei loro aspetti ecologici e biologici.

Oltre a questo, è da ricordare l'applicazione della normativa appalti per l'affidamento di incarichi di progettazione, in alcuni casi la direzione dei lavori o l'assistenza a questa. 

È sicuramente una professione molto varia, molto impegnativa, anche a livello di aggiornamento costante, ma che richiede grande passione e competenza.

 

Nel corso degli anni la sua mansione ha subito dei cambiamenti? Se sì, quali?

Sicuramente ci sono stati grandi cambiamenti soprattutto in relazione alle normative in campo ambientale, che sono giustamente sempre più stringenti. Inoltre, l'arrivo nelle zone di mia competenza di alcune specie nel passato in via di estinzione, quale il lupo, ha significato l'attivarsi di procedure e attività che in precedenza non erano necessarie. Il Life Wolfalps EU è un progetto ambientale di tutela del lupo che ha previsto un recentissimo elevato coinvolgimento del personale delle Aree Protette di zone, quali la collina e la pianura torinese.

 

I cambiamenti climatici che stiamo vivendo hanno influenzato in qualche modo la biodiversità presente all'interno del Parco?

Sicuramente: gli effetti sono tangibili ogni giorno di più. Sono ormai alcuni anni che gli anfibi stentano a riprodursi per mancanza di zone umide in cui deporre le uova, nei fiumi è in corso lo sviluppo di vegetazione esotica invasiva, il cui proliferare è causato dall'aumento delle temperature e dalla scarsità di acqua nei fiumi; la vegetazione forestale è in declino, soprattutto per quanto riguarda alcune specie legate ad ambienti termofili, quali le querce, o ad ambienti umidi, quali l'ontano.

A questo proposito, il Parco del Po piemontese ha aderito a due progetti Life che hanno lo scopo di salvaguardare le specie faunistiche e i loro habitat: il Life Insubricus tutela una rara specie di anfibio endemico della Pianura padana e la cui conservazione è prioritaria a livello europeo, il pelobate. Nell'ambito del progetto sono in corso di realizzazione zone umide e ambienti di lanca idonee alla vita di molti animali oltre al pelobate stesso. 

L'altro progetto europeo in corso è il Life Minnow, che riguarda la conservazione di 6 specie di pesci rare o minacciate da una serie di fattori. Anche in questo caso sono previsti interventi finalizzati a limitare ed eliminare quando possibile le cause del declino della popolazione di questi pesciolini.


L'isolamento da Covid-19 ci ha fatto riscoprire il piacere del contatto con la natura e di stare all'aria aperta. Lei ha notato una maggiore sensibilità da parte dei visitatori verso la fauna e la flora del Parco?

Sicuramente a seguito della forzata parentesi dovuta al Covid c’è molto interesse nell'ambiente naturale e piacere nel frequentarlo. Sempre più spesso vengono organizzati eventi all'aria aperta e momenti di informazione riguardo alla tutela ambientale. Devo dire però che, da parte politica, questo interesse non viene percepito e si moltiplicano segnali negativi nei confronti della tutela ambientale. Se ci fosse maggiore sensibilità e consapevolezza da parte di chi ci governa, sicuramente la gente verrebbe incentivata a rispettare di più la natura e le sue componenti.

Immagini tratte dal sito http://www.parcopopiemontese.it/


calendario